Il numero 1 di Amazon e del Washington Post: "Spero di convincerlo che la stampa non è un nemico"
"Sembra che Donald Trump voglia mettere molta energia nel ridurre le norme. Se io posso aiutarlo a farlo, lo farò, ci sono troppo norme in questo Paese". Così Jeff Bezos si dice ottimista sulla possibilità di lavorare con la nuova amministrazione di Donald Trump, che definisce "più calmo" e "maturato in questi otto anni" rispetto al primo mandato quando ha ebbe scontri con il miliardario fondatore di Amazon.
Intervenendo alla conferenza New York Times DealBook, Bezos, che è anche il proprietario del Washington Post, alla domanda se è preoccupato per l'atteggiamento aggressivo del presidente eletto nei confronti dei giornalisti, ha risposto che spera di convincerlo che la stampa "non è un nemico".
L'apertura di Bezos nei confronti di Trump era apparsa in modo eclatante quando, poco prima delle elezioni, aveva bloccato l'editoriale con cui il Post dava il suo endorsement a Kamala Harris, interrompendo una tradizionale decennale del giornale di schierarsi per uno dei candidati.
Una decisione che fu molto criticata e che il secondo uomo più ricco del mondo è tornato a difendere: "Il Post ha seguito in modo aggressivo ogni presidente e continuerà a farlo", ha detto, negando che la sua decisione sia stata spinta dal desiderio di ingraziarsi Trump.
Bezos ha anche parlato della sua società di esplorazioni spaziali, Blue Origin, che in competizione con SpaceX, fondata da Elon Musk, grande finanziatore ed ora super consigliere di Trump, esprimendo la fiducia che il fondatore di Tesla non userà la sua relazione con Trump per danneggiare i suoi competitori.
Ed ha apprezzato la nomina dell'uomo più ricco del mondo alla guida, insieme a Vivek Ramaswamy, del dipartimento per l'efficienza governativa, che ha l'obiettivo di ridurre di un terzo il bilancio federale. "Sono molto ottimista sul fatto che il presidente Trump sia serio sull'agenda di deregulation, e credo che abbia buone possibilità di successo", ha concluso.