Chi circola in bici senza luci rischia di ricevere una multa salata. Oltre a non intralciare la circolazione e a evitare di circolare contromano o sul marciapiede, i ciclisti devono anche ricordarsi di accendere le luci durante la marcia per non incorrere in una sanzione. A stabilirlo è il codice della strada, in particolare - spiga il sito di informazione giuridica 'Studio Cataldi' - l'articolo 68 che stabilisce che le biciclette devono essere dotate, oltre che di pneumatici, di dispositivi di frenatura e di un campanello, anche di particolari dispositivi per le segnalazioni visive.
Nel dettaglio l'articolo, intitolato 'Caratteristiche costruttive e funzionali e dispositivi di equipaggiamento dei velocipedi', impone luci bianche o gialle anteriormente, luci rosse e catadiottri rossi posteriormente e catadiottri gialli sui pedali e sui lati. Tali dispositivi, ad eccezione delle competizioni sportive, devono essere sempre presenti e funzionanti durante la marcia.
Cosa rischia il ciclista indisciplinato? "I ciclisti che non rispettano una simile prescrizione e circolano senza luci o con luci non conformi a quanto stabilito dal codice della strada", scrivono gli esperti, "rischiano una sanzione che può arrivare anche a cifre non indifferenti: si tratta, in particolare, del pagamento di una somma compresa tra 24 e 97 euro".
Gli obblighi dei ciclisti però non finiscono qui. L'articolo 182, comma 9-bis, del codice della strada sancisce anche l'obbligo di indossare il giubbotto o le bretelle retroriflettenti ad alta visibilità quando si circola fuori dai centri abitati da mezz'ora dopo il tramonto del sole a mezz'ora prima del suo sorgere o quando si transita all'interno di gallerie. Se non si rispetta tale obbligo, il rischio è quello di dover pagare una sanzione di importo compreso tra 25 e 99 euro.
