Luciano Dragonetti, presidente ANSI: “La Sanità Integrativa è fondamentale per rispondere alle crescenti esigenze sanitarie della popolazione”
Formello, 14 giungo 2024 - La Sanità Integrativa svolge un ruolo cruciale nel panorama sanitario italiano, distinguendosi dalla Sanità Privata.
La Sanità Pubblica si basa sul principio dell'accesso universale e gratuito ai servizi sanitari essenziali, finanziata principalmente dalle tasse. Questo sistema garantisce cure di base e specialistiche per tutti i cittadini, indipendentemente dal loro reddito o condizione sociale.
La Sanità Privata è un mercato animato da quelle forme che erogano prestazioni sanitarie e assistenziali senza l’intervento dello stato o a cui lo stato consente convenzionamenti. Queste imprese collaborano con gli Enti della Sanità Integrativa, fornendo un supporto cruciale.
La Sanità Integrativa è un sistema animato da enti non profit ma anche profit e che spesso operano congiuntamente, ed è complementare al Servizio Sanitario Nazionale (SSN).
Tuttavia, è necessario fare chiarezza: la Sanità Integrativa non è Sanità Privata.
Luciano Dragonetti, Presidente dell'Associazione Nazionale Sanità Integrativa e Welfare (ANSI), spiega che lo Stato italiano, come qualsiasi altro Stato, non sarà più in grado di soddisfare tutte le esigenze sanitarie dei cittadini. “Questo è un dato incontrovertibile, basato su ragionamenti statistici: l'invecchiamento della popolazione, l’ampliamento della scienza medica e lo sviluppo della tecnologia sanitaria, pur essendo elementi positivi, rendono impossibile un finanziamento pubblico totale della sanità”.
La popolazione sta invecchiando e la durata della vita si sta allungando, la scienza medica continua a progredire, e la tecnologia sanitaria sviluppa costantemente nuovi strumenti di diagnosi sempre più precisi e innovativi. “In questo contesto – chiarisce Dragonetti - se uno Stato volesse garantire a tutti i propri cittadini tutta l’assistenza sanitaria possibile, dovrebbe destinare quasi tutto il proprio bilancio per finanziarla”. “Poiché questo è impossibile sia nel presente che nel futuro – aggiunge - bisogna consentire ai cittadini di auto-associarsi in forme integrative che permettano di proteggere la salute loro e dei loro cari”.
Tra gli attori della Sanità Integrativa, Dragonetti menziona le Società di Mutuo Soccorso, recentemente inserite nel Terzo Settore. “Questi enti no-profit portano risorse fisiche ed emotive alle carenze dello stato, secondo il principio costituzionale di sussidiarietà. Il D.lgs 117/2017 ha istituito con l’art. 55 la co-programmazione e la co-progettazione, a testimonianza del valore di questi enti che possono collaborare con le pubbliche amministrazioni ed enti locali”.
Dragonetti sottolinea l'importanza di dirigere le risorse pubbliche verso le fasce più deboli della popolazione, come anziani, bambini e malati cronici, per garantire loro tutta l’assistenza sanitaria possibile. Le mutue che ricordiamo sono Enti indipendenti che operano nelle proprie disponibilità di bilancio, operando nell’esclusivo interesse dei propri soci, aiutano a controllare la spesa sanitaria privata e contribuiscono a ridurre il fenomeno dell’irregolarità”, aggiunge.
“La Sanità Integrativa non è sostitutiva della sanità pubblica, ma complementare”, afferma Dragonetti. “Gli Enti di Sanità Integrativa non creano discriminazioni per reddito, classelavorativa, età o stati patologici, ma associano persone che vogliono migliorare la propria vita in forma volontaria o in accordo con le rappresentanze dei lavoratori, garantendo a tutti l’accesso e il mantenimento dell’assistenza per tutta la vita. Non si tratta di una trovata commerciale, ma di un’identità consolidata da due secoli di normative”.
Infine, Dragonetti conclude: “Una sanità in cui i cittadini possono associarsi e auto-proteggersi, usufruendo di una sanità allargata tramite enti senza scopo di lucro, è una sanità socialmente universale, economicamente sostenibile, moderna e usufruibile. È fondamentale comprendere che la sanità integrativa si rende indispensabile e merita attenzione e interventi a livello governativo”.
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Nicoletta Mele