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Green pass Italia, Andreoni: "Serve stretta, solo a vaccinati e guariti"

L'infettivologo: "E' evidente che nei confronti dei no vax alcune misure restrittive vanno prese, ma come medico sono però contrario all'ipotesi di far pagare loro le spese sanitarie"

(Fotogramma)
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08 novembre 2021 | 13.29
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"E' evidente che nei confronti dei no vax alcune misure restrittive vanno prese. Molti non si vogliono vaccinare e questo oggettivamente oggi è poco accettabile. Detto questo credo che l'ipotesi di far pagare le spese sanitarie a chi, non vaccinato, viene ricoverato non è attuabile. Come medico non sono d'accordo. Mentre è arrivato il momento di rivedere il modello Green pass: così come è oggi non va più bene, serve una stretta anche su questa certificazione e andrebbe rilasciata solo a chi si vaccina o a chi è guarito". Così all'Adnkronos Salute Massimo Andreoni, primario di Infettivologia al Policlinico Tor Vergata di Roma e direttore scientifico della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit).

Su quanto in vigore oggi in Austria, ovvero che sole le persone vaccinate contro Covid-19 e chi è guarito dopo aver contratto l'infezione potranno mangiare nei ristoranti, andare dal parrucchiere, partecipare a eventi sportivi e usare gli impianti di risalita, Andreoni rimarca che "potrebbe essere un'altra opzione sul tavolo", ma secondo l'infettivologo "andrebbe visto quello che sta accendo in Romania, dove si è vaccinato poco e oggi i numeri dei ricoveri in ospedali sono molto alti. Basterebbe questo per convincere, invece ancora ci sono persone che non credono ai vaccini anti-Covid".

Analizzando l'attuale situazione epidemiologica e lo scenario nei prossimi mesi, Andreoni spiega che "quando si parla di ondate epidemiche andrebbe fatto un ragionamento sulla scala" usata, ossia "se parliamo di livello nazionale, mondiale o europeo. Presumibilmente oggi stiamo assistendo all'inizio di una quarta ondata" di Covid-19 "anche in Italia, ma potrebbe anche non manifestarsi mai con i numeri che abbiamo conosciuto in passato. Ovvero, la quarta ondata a dicembre non è ineluttabile, ma dipende da noi. In Cina le ondate non ci sono più, ad esempio".

Il campanello d'allarme per una svolta, in negativo, dell'epidemia sono gli accessi di pazienti positivi in ospedale. "Per ora la situazione è ancora tranquilla e il grado di pressione sui servizi non è aumentato - osserva Andreoni - C'è un aumento dei casi giornalieri anche tra soggetti vaccinati, ma, proprio perché immunizzati, non hanno una malattia grave e li rimandiamo a casa".

Secondo Andreoni, ora la campagna vaccinale deve focalizzarsi "sull'ampliare le fasce della popolazione per la terza dose" e sui bambini, "perché gli under 12 sono la fascia che partecipa di più alla trasmissione del coronavirus". Quindi, per l'infettivologo "dobbiamo ragionare sulla loro immunizzazione appena ci sarà il via libera dell'Ema e poi dell'Aifa".

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