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Governo, torna il nodo catasto: domani al voto proposta FdI

Non manca preoccupazione per l'escalation del costi energetici, ma sarebbero esclusi nuovi interventi

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07 marzo 2022 | 18.11
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Ripartono domani le votazioni in commissione Finanze alla Camera sulla delega fiscale per accelerare l'approdo in Aula e consentire di rispettare la tabella di marcia in vista dei decreti attuativi. Dopo il via libera risicatissimo all'emendamento sul catasto che ha consentito la tenuta del governo, domani andrà al voto una nuova proposta di modifica, presentata da FdI, per cancellare il secondo comma dell'articolo 6 sulla revisione degli estimi. Nel governo però si esclude che si possano ripetere le scintille di giovedì scorso.

Ma se l'esecutivo non teme nuovi scossoni legati al catasto, non manca preoccupazione per l'escalation del costi energetici, tuttavia a quanto apprende l'Adnkronos, sono esclusi nuovi interventi a breve tanto più ricorrendo a risorse in deficit, anche alla luce del fatto che con l'arrivo della primavera e la chiusura dei riscaldamenti i consumi di gas scenderanno significativamente. La questione inoltre dovrebbe fare i conti con i saldi di finanza da mettere nero su bianco nel Def atteso per fine mese, dove bisognerà già compensare le poste di bilancio dei ministeri dirottate sull'ultimo decreto da 7 miliardi contro il caro-bollette. Sul fronte energetico, di certo, il governo non abbassa la guardia muovendosi su vari fronti, dalla ricerca di nuovi partner alla riflessione su misure lungimiranti per liberarsi dalla dipendenza energetica della Russia.

Intanto, sotto il peso della crisi ucraina, il quadro atteso nel Documento di economia e finanza si appresta ad essere meno promettente di quanto prefigurato qualche mese fa. E lo stesso vale per le previsioni europee attese con l'Outlook di primavera.

Sul fronte italiano, dopo il maxi-rimbalzo del 6,5% del 2021 (Istat), il 2022 difficilmente centrerà l'obiettivo del 4,7% indicato dal governo nella Nadef. La Commissione Ue ha previsto +4,1%, più pessimista il Fmi che ferma l'asticella del pil italiano a +3,8%. Il tutto non tenendo conto della crisi in corso.

Sul versante europeo, secondo le ultime stime Ue, dopo il +5,3 % nel 2021, l'economia europea crescerà del 4% nel 2022 e del 2,8 % nel 2023; nella zona euro segnerebbe +4% nel 2022, per poi scendere al 2,7 % nel 2023.

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