"Caro Ministro Poletti, questa non è una lettera di protesta ma un invito, suo, personale, lo prenda in considerazione". Inizia così la lunga lettera aperta che una giovane italiana, Lara Lago, ha scritto al ministro del Lavoro, finito nell'occhio del ciclone per le dichiarazioni sui giovani che vanno all'estero alla ricerca di opportunità. Parole per le quali il ministro si è successivamente scusato.
Lara è una giornalista che lavora in Olanda; la lettera, postata sul suo profilo Facebook, ha avuto migliaia di condivisioni.
"La invito a chiudere la sua vita in una valigia, 23 chili per la precisione - scrive la giovane italiana a Poletti - Ci metta dentro i suoi effetti personali, vestiti, foto di un paese assolato, speranze, competenze mischiate tra lo spazzolino e le scarpe da ginnastica. Perché ci sarà da correre".
"Lei dice che i 100mila giovani che se ne sono andati non sono i migliori. È vero, ma siamo quelli che non si sono accontentati - sottolinea Lara - quelli che non si arrendono, quelli che non tollerano di avere un futuro impacchettato nella nebbia, quelli che, anche se non saranno i migliori, erano troppo bravi a scuola, con troppe idee, troppo spavaldi, con troppa voglia di farcela. Così tanta da non sopportare un Ministro del lavoro che non capisce che se stiamo andando via è solo per questo: per il lavoro. E quando ci stupiamo che qui dopo tre contratti scatti il tempo indeterminato, i mutui abbiano interessi bassi e vengano concessi anche e soprattutto ai giovani e che sì, lavorando si possa ancora comprare una casa, ci sentiamo rispondere: 'È normale che sia così, cosa credi? Di essere in Italia?'".
"Torneremo solo quando il coraggio e le competenze verranno viste come un valore aggiunto. Coraggio e competenze, non raccomandazioni e furbizia" conclude Lara. "Firmato: una dei 100mila giovani che se n'è andata dall'Italia, una di quelle che 'è meglio non avere tra i piedi' come ha dichiarato lei. Una che ci mette la faccia e le idee. Senza poterle o doverle rettificare".