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Gas russo, Berlusconi: "Dipendenza Italia è colpa della sinistra"

Il Pd: "Lui è il capo del partito del gas russo in Italia"

Gas russo, Berlusconi:
02 settembre 2022 | 22.24
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"Rimangono le gravi responsabilità della sinistra che ha permesso che la nostra dipendenza dal gas russo salisse dal 19,9%, che è il totale quando governavamo noi, al 45,9% con il governo Letta". Lo dice in una dichiarazione ai Tg il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi. "Se questo inverno - aggiunge - le nostre aziende saranno chiuse e le nostre famiglie saranno al freddo ci dovremo ricordare di chi ha messo in pericolo la nostra tranquillità domestica". "E' un pericolo molto serio, proprio per questo l'Europa deve essere unita e deve dare una risposta compatta sull'emergenza del prezzo del gas", dice ancora. "Dal 2002, chiediamo all'Europa di darsi una politica comune per la politica estera e per la difesa, ora dobbiamo chiederla anche sull'energia", afferma.

A stretto giro arriva la replica del Pd. "Silvio Berlusconi, alias il capo del partito del gas russo in Italia, abbia la decenza di tacere sulla dipendenza del nostro paese da Mosca. Il memorandum di rinegoziazione tra Eni e Gazprom, che rivedeva l’accordo trentennale del 1999, fu sottoscritto in piena era di Berlusconi regnante a Palazzo Chigi. Lui forse smentisce le direttive a suo tempo mandate all’azienda di stato italiano per rivedere il valore della materia prima? Lui forse si è dimenticato di come venne esautorato Mincato, per aprire le porte alla stagione di chi definiva la Russia 'il Texas europeo'?", dice Enrico Borghi, della segreteria del Pd.

"Nella lunga stagione berlusconiana, a causa della rinegoziazione dei contratti e della spinta alla forte collaborazione con la Russia all’insegna dell’amicizia personale tra Berlusconi e Putin, inizio’ la fase della nostra subordinazione e della nostra dipendenza da Mosca. Una condizione che Draghi ha cercato di spezzare, con un lavoro prezioso e coraggioso, che ha trovato in Parlamento ostacoli clamoroso proprio nella destra pre e post berlusconiana. Se oggi il gas russo è un problema di sicurezza nazionale, lo dobbiamo ad Arcore e a quei governi. Per cui abbia la decenza di tacere", conclude Borghi.

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