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Fine stato emergenza, Cauda: "Virus non legge giornali, serve tanta prudenza"

"Evidente stanchezza da pandemia ma rimarrà con noi, serve aumentare terze dosi"

(Foto Afp)
(Foto Afp)
31 marzo 2022 | 14.34
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Con la fine dello stato di emergenza, "da domani servirà tanta prudenza" perché "il virus non legge i giornali". Così all'Adnkronos Salute Roberto Cauda, direttore di Malattie infettive al Policlinico Gemelli di Roma e consulente dell'Agenzia europea del farmaco Ema per le malattie infettive, nel giorno che sancisce la fine dello stato di emergenza legato alla pandemia Covid e l'entrata in vigore di nuove regole da domani.

"Sono due anni che abbiamo a che fare con la pandemia - prosegue Cauda - e le persone hanno voglia di tornare alla normalità. E' evidente una stanchezza da pandemia, ma come è stato riportato dai media e scritto anche su importanti riviste scientifiche il virus rimarrà con noi per un certo periodo di tempo. Siamo di fronte ad una dicotomia: riprendere una vita normale con di fronte una situazione oggettivamente ancora difficile. Come si esce da questa impasse? - si chiede Cauda - Vaccinando il più possibile, bisogna fare la terza dose che ad oggi è stata somministrata solo nel 60% dei casi e poi mantenere le misure che conosciamo: in primis l'obbligo della mascherina al chiuso anche dopo aprile".

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