Esce da La nave di Teseo l'autobiografia della campionessa
Ha il nome del metallo che più spesso ha messo al collo - 'Oro', appunto - l'autobiografia di Federica Pellegrini: la 'divina' del nuoto italiano - alla soglia dei 35 anni e dopo una carriera senza confronti - si racconta in un volume in uscita il prossimo 16 maggio da 'La nave di Teseo' e che la stessa campionessa presenterà a partire in diversi appuntamenti, dal salone del Libro (20 maggio) alla Milanesiana (13 luglio) affiancata da Elena Stancanelli.
E' il racconto di una vita scandita dalle bracciate, dal desiderio (e dall'obbligo) di dare sempre di più, di superare se' stessa prima ancora degli altri. Vittorie, record del mondo, 'resurrezioni' per altri impensabili: viste dagli spalti le gare della nuotatrice veneta sembravano cavalcate inarrestabili, quasi 'facili' nel dominio che esercitava sulle concorrenti. Invece, racconta la Pellegrini, "le gare non sono mai state una passeggiata per me, ma quella lotta all’ultimo respiro io la cercavo. Se capivo di dover entrare in acqua e combattere alla morte, l’adrenalina mi scorreva ed ero felice. La condizione ideale per gareggiare era sentirmi un animale braccato".
Amata e temuta, Federica Pellegrini, la Divina, in questo libro racconta la ragazza e la donna dietro l'atleta: due medaglie olimpiche, diciannove medaglie mondiali, trentasette medaglie europee, centotrenta titoli italiani, undici record del mondo, cinque Olimpiadi con altrettante finali nei 200 stile libero (unica nel nuoto femminile mondiale).
Ma per affrontare vent'anni di carriera ai vertici, Federica ha dovuto combattere una lotta, in primis, con il suo corpo, chiamato a dare sempre di più, sempre il massimo: "La sera prima di una gara quasi non mangiavo. Era la tensione, certo, ma anche un modo di prepararsi all’assalto, come il lupo che prima di andare a caccia per affrontare la lotta digiuna, dimagrisce. La fame o l’inappetenza non erano solo forme nervose, ma manifestazioni di un atavico istinto al combattimento". "All’inizio - ricorda - quando ero solo una ragazzina, mi sentivo un vuoto dentro che riempivo con le vittorie, ma dopo un po’ non era più quello. Da un certo punto in poi l’ho fatto solo per me stessa. Mi chiedevano a chi volessi dedicare le mie vittorie. Le più difficili, quelle che arrivavano dopo periodi duri, quelle delle rinascite le ho dedicate tutte a me stessa. Perché io ero l’unica a sapere che sacrifici avessi fatto per ottenere quei risultati. Io ero il lupo".
Amata e temuta, Federica Pellegrini, la Divina, in questo libro confessa la ragazza e la donna dietro l'atleta: due medaglie olimpiche, diciannove medaglie mondiali, trentasette medaglie europee, centotrenta titoli italiani, undici record del mondo, cinque Olimpiadi con altrettante finali nei 200 stile libero (unica nel nuoto femminile mondiale).