Nicola Morra denuncia un "lavoro sporco" sulle sue dichiazioni relative a Jole Santelli, la presidente della Calabria scomparsa un mese fa. "Da parte mia c’è sempre stato il massimo rispetto per chi vive la condizione della malattia, qualunque essa sia. Chi mi conosce, anche per vicende personali, sa quanto sia vero quanto sto dicendo. Ho semplicemente ricordato, all’interno di una intervista che aveva come proprio argomento specifico la questione 'arresti di Domenico Tallini', come l’elettorato debba essere pienamente responsabile delle scelte che effettua e perché questo avvenga c’è necessità di essere informato su tutto". Così il presidente della commissione Antimafia Nicola Morra, tornando sul polverone sollevato dalle sue parole su Jole Santelli, la governatrice calabrese spentasi lo scorso 15 ottobre.
Già ieri sera su Facebook Morra aveva condiviso un post in cui affermava che le sue parole erano state strumentalizzate.
"Chiedo scusa alle persone, anche, che si sono sentite tradite, colpite, da parole che son state volutamente prese un pochino di qua, un pochino di là, messe insieme, facendo un lavoro sporco di ricucitura, per far intendere ciò che il sottoscritto non ha mai pensato. Anche perché: il sottoscritto si batte per una sanità pubblica, universale e gratuita che intervenga a favore soprattutto di chi è più debole. Questo lo dico non da oggi ma da sempre, e chi è più debole è il malato", ha detto ancora Morra.
"Morra vergognoso su Santelli, si dimetta": partiti all'attacco
"Sia chiaro - puntualizza l'esponente M5S - io rifiuto qualunque accusa di insensibilità e rinvio tutti coloro che vogliono farsi un’idea all’ascolto esatto dell’intervista delle parole che ho concesso a Radio Capital e tutto poi sarà liberamente interpretabile, la stessa cosa letta attraverso parole scelte fra quelle dette può assumere un’interpretazione, un tono ed un significato ben diverso rispetto a quello che originariamente avevano". "Mi dispiace che una parte politica voglia fare strumentalizzazione quando al contrario noi dovremmo combattere le truffe a danno della sanità, e per esempio della sanità calabrese ed è questo il motivo per cui Domenico Tallini è stato ieri arrestato, che sono quelle cause vere che impediscono a tanti malati di essere curati", ha concluso.