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"Morra vergognoso su Santelli, si dimetta": partiti all'attacco

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20 novembre 2020 | 12.08
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Non si placano le polemiche dopo le parole del presidente della commissione parlamentare Antimafia, Nicola Morra, sull'ex presidente della Regione Calabria Jole Santelli, scomparsa il 15 ottobre scorso. E a placare l'ira dei partiti, che ne chiedono quasi tutti le dimissioni, non basta nemmeno il chiarimento arrivato nella tarda serata di ieri: dito puntato trasversalmente su Morra da Forza Italia al Pd, passando per Fratelli d'Italia, Italia Viva, Azione.

"Caro Morra, i calabresi hanno votato Jole Santelli come loro presidente perché era una grande donna e una grande professionista che amava follemente la sua Calabria, per cui ha lottato fino all'ultimo giorno nonostante la malattia. Dopo aver pronunciato certe frasi vergognose ti dovresti immediatamente scusare e poi dimettere perché non puoi ricoprire un ruolo istituzionale e presiedere la commissione antimafia. La Calabria non merita tutto quello che sta subendo in questi giorni. Forza calabresi, gli italiani sono con voi e questi personaggi, che non sarebbero neanche degni di nominarvi, meritano solo il nostro sdegno", così scrive il presidente della Liguria Giovanni Toti sulla sua pagina Facebook.

"Morra inaccettabile su Santelli, chieda scusa": M5S in pressing

"Destano orrore e preoccupazione - dichiara quindi in una nota la presidente dei senatori di Forza Italia Anna Maria Bernini - le sconvolgenti parole pronunciate dal presidente della commissione antimafia Morra nei confronti della compianta governatrice Santelli e di tutti i cittadini calabresi. Parole indegne di chi ricopre un incarico istituzionale così rilevante, che al giustizialismo più deteriore uniscono, cosa che indigna e ferisce più di tutto, la mancanza di rispetto per i malati oncologici, che ogni giorno lottano con dolore e dignità per la vita”.

E per il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri "ci vuole una dose di ignoranza notevole per riuscire a offendere contemporaneamente la memoria di una grande donna come Jole Santelli, le persone afflitte da gravi malattie, l’intera Calabria e alla fine qualsiasi persona. Questo saccente e supponente Nicola Morra c’è riuscito, scaricando sul prossimo le sue frustrazioni da politicante fallito. Mi onoro di non aver mai rivolto la parola a costui, intuendo istintivamente il suo livello. Lo attende l’oblio riservato alle nullità. Lo sommerge la vergogna che spetta ai pessimi”.

Per la vicepresidente della Camera e deputata di Forza Italia Mara Carfagna, "le parole di Nicola Morra sono indegne di un essere umano e di un rappresentante delle Istituzioni. Offendono la memoria di Jole Santelli e tutti i malati. La scelta di Jole fu anche l’esempio che un malato oncologico ha diritto a condurre una vita normale. Tra l’altro se Morra, come dimostra la sua affermazione, disprezza i calabresi per la classe politica che scelgono, si ricordi che è stato eletto a Cosenza”.

"Il rispetto per chi non c’è più distingue gli uomini dalle bestie. Le parole di Morra sulla compianta Jole Santelli sono semplicemente indegne. Solidarietà ai familiari e a tutto il popolo calabrese", così su Facebook il capogruppo di Iv al Senato Davide Faraone, seguito dal post del presidente di Italia Viva Ettore Rosato, che scrive: “Ho riascoltato le frasi pronunciate dal senatore Morra. Affermazioni inaccettabili, chieda scusa. Questi sono gli effetti di quando si perde umanità e senso del limite per un titolo in più sul giornale”.

E ancora Fabrizio Cicchitto, presidente di Riformismo e Libertà: "Il presidente della Commissione Antimafia Morra ha dato una bella prova di se stesso parlando in termini che è poco definire spregevoli di Jole Santelli. Ma il suo è un atteggiamento di stampo razzista nei confronti della Calabria e dei calabresi. Detto ciò, rifiutiamo il metodo della sentenze anticipate, nel senso che l'accusa guidata dal Pm Gratteri ha aperto un processo dalle implicazioni certo molto inquietanti per quanto riguarda la sanità calabrese. La dialettica processuale però in un Paese civile si basa su quello che afferma l'accusa e sulle risposte della difesa. Finora la difesa di Tallini non ha ancora parlato. Siamo abituati a situazioni nelle quali tutto veniva dato per scontato e poi invece la dialettica processuale ha visto la sentenza anticipata negata da assoluzioni sancite dalla magistratura giudicante. Francamente ci auguriamo che tutto quello che ha affermato la procura sia vero però essa deve passare attraverso il vaglio della dialettica processuale perché siamo in Italia e non ancora né in Polonia non in Ungheria non in Egitto".

"Ogni giorno, ma proprio ogni giorno, trovo un motivo in più per sentirmi fiero di non avere nulla a che fare con questa gentaglia". Così Carlo Calenda, leader di Azione, su Twitter.

Per il deputato Pd Emanuele Fiano, "le parole del senatore Morra sono indegne nei confronti dei calabresi e ingiuriose e volgari nei confronti della memoria di Iole Santelli. Bisogna combattere senza tregua la ’Ndrangheta, non offendere i calabresi con parole qualunquiste. Il senatore Morra avrebbe già dovuto scusarsi da molte ore”.

Mentre il senatore Franco Mirabelli, vice presidente dei senatori del Pd e capogruppo dem in commissione Antimafia, commenta: "Morra sbaglia. Alimentare sterili polemiche non serve ad affrontare il tema della lotta alla criminalità organizzata in Calabria. È la ‘Ndrangheta il vero problema di quella regione. Accusando genericamente i cittadini e gli elettori calabresi si finisce per non vedere dove sono le vere responsabilità e per mancare di rispetto alla memoria di Iole Santelli che era stata democraticamente eletta presidente di quella regione. In quella terra la criminalità organizzata si è insediata sempre di più nel tessuto economico politico e sociale. È questo che una politica responsabile deve combattere, insieme alle forze dell’ordine, cercando unita e senza scadere in accuse generiche e senza senso”.

“Sulla compianta Jole Santelli parole vergognose. Morra disgustoso, un uomo delle istituzioni che offende anche malati oncologici e cittadini calabresi. Si dimetta", quanto dichiara in una nota Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera e deputato di Fdi.

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