Il leader della Lega: "Provvedimento da tempi di guerra che ammazza l'industria". E attacca: "Dire forse lockdown a Natale è crimine contro il popolo"
Il coprifuoco notturno, che secondo indiscrezioni potrebbe essere una delle prossime misure anti-Covid, non piace a Matteo Salvini. "Il coprifuoco si fa in tempi di guerra, non penso che il virus vada a letto alle 21.30. Mi spieghino l'evidenza scientifica per cui posso girare per Milano fino alle 21 e poi devo andare a casa, mi sembrano cose strampalate e prive di senso", dice il leader della Lega a margine della sua visita alla Fiera BiMu, a Rho. Tra l'altro, "tutti a casa dopo le nove di sera significa ammazzare la seconda potenza industriale. L'Italia è bellezza ma anche industria pesante e manifattura", sottolinea.
"Gli italiani dal Governo si aspettano chiarezza, certezze, non supposizioni, idee. Chi dice 'forse facciamo il Lockdown a Natale' commette un crimine ai danni del popolo italiano: non è ammesso il 'forse', il 'vedremo'". "In azienda non puoi dire 'forse'. Se ci sono dati scientifici si traggano le conseguenze da quelli". Piuttosto, "chiediamo al Governo di prendersi la responsabilità delle sue scelte. Cos'è stato fatto per prevenire la seconda ondata in queste mesi. Non vorrei che qualcuno si fosse seduto, sperando che il buon Dio ce la mandasse buona. L'Italia - ribadisce - non si può permettere un secondo lockdown generalizzato".