Di Francesco Saita
"Io non vorrei mai essere in Meloni e Salvini in questo momento, perché sta venendo fuori il patetismo di chi ha sempre cercato di fare campagna elettorale, con temi molto facili contro il governo, e nel momento in cui il governo affronta un emergenza nazionale, fanno questa figura, quella dei patetici". Intervistato dalla AdnKronos, Mattia Santori, leader delle Sardine punta il dito contro i due big del centrodestra, accusando in particolare il leader della Lega, per "essere stato l'ultimo a rispondere alla chiamata di Conte che chiedeva l'unità nazionale, toccando il punto più basso della carriera di questo personaggio".
"Se chiedi - dice ancora riferendosi al leader della Lega - l'apertura del parlamento e sei il più grande assenteista del parlamento europeo della storia, viene fuori il tuo patetismo, nel momento in cui i tuoi alleati europei, Orban e gli altri sovranisti, ti rubano i dispositivi sanitari che devono arrivare nel tuo territorio, perché sono più sovranisti di te, allora emerge il tuo patetismo, nel momento in cui il fondo salva stati, il Mes, che tu hai denunciato, viene a salvare anche te che non vuoi essere salvato, viene fuori il tuo patetismo", accusa Santori. "Ad ogni crisi lo sciacallo torna a farsi vivo", evidenzia il leader delle Sardine.
"La crisi che sta affrontando il governo nessuno l'ha mai affrontata, dal dopoguerra in poi. Bisogna avere umiltà, c'è chi ha responsabilità maggiori", dice ancora Santori rispondendo a una domanda sulla gestione della crisi del coronavirus da parte del governo Conte.
"La cosa che cambia tra un cittadino normale e chi invece governa è che chi governa, mentre lavora per l'emergenza -sottolinea - deve guardare al futuro e credo che si stia tenendo conto che una cosa è salvare la salute e una cosa è salvare il futuro dell'Italia di domani, tendo a fidarmi che si stia lavorando per non ripartire domani con il culo per terra, ripartire da una base".
"Ma il problema è che invece abbiamo capito di essere schiavi della burocrazia, che ostacola le risposte a una emergenza che ha bisogno di rapidità, e siamo schiavi del sovranismo, perché di fatto l'Europa è schiava del sovranismo e l'Italia è schiava della burocrazia", accusa Santori, invitando a guardare gli scenari europei. "L'Europa, come comunità, ha i bastoni tra le ruote, da parte di chi preferisce fare da solo, di chi chiude le frontiere e cerca i propri vantaggi. Questo è il punto".
"Noi ci siamo, siamo a disposizione delle istituzioni" per dare una mano, rimarca Santori replicando anche a chi ha parlato di Sardine assenti nel momento del bisogno. Per ora "nel breve termine, puntiamo a dare il più possibile una mano, ci sono tati di noi in contatto con le istituzioni locali, tante persone che stanno entrando in rete, nelle diverse località". "E' - sottolinea - il momento della solidarietà, abbiamo fatto una nostra raccolta di fondi e oggi daremo alla protezione civile la prima tranche di quanto ricevuto per acquistare presidi sanitari".
Sardine in campo: "Mascherine a senza tetto e bonifico a Protezione civile"
"Poi - aggiunge - c'è la seconda fase, il dopo, il momento in cui dovremo ricostruire, sia dal punto di vista economico, che sociale" e "la nostra grande paura è la nuova ondata di rabbia e paura che potrebbe crescere, visto che già prima questi sentimenti avevano influenza nella politica italiana". "Dobbiamo fare in modo che a questa nuova rabbia e paura ci sia una alternativa, data dalla speranza, dalla solidarietà", avverte il leader delle Sardine.