"Il convegno organizzato al Senato della Repubblica dall'Anpi 'Il fascismo di confine e il dramma delle foibe' rappresenta senza dubbio l'ennesima occasione, dal chiaro intento revisionista, di voler minimizzare o provare a giustificare la violenza contro gli italiani. E' un vero e proprio oltraggio agli esuli istriani e dalmati infoibati vittime dell’odio comunista e, ancor più grave, che il tutto avvenga all’interno di un’Istituzione", così Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, all'Adnkronos. "Non è accettabile - continua la Meloni - che ancora ci sia bisogno di rimarcare che le foibe non sono state un dramma ma un crimine i cui colpevoli troppo spesso non hanno pagato. Anpi senza vergogna".
Accuse a cui replica Gianfranco Pagliarulo, vice presidente nazionale Anpi. "Seminario revisionista? La risposta sarà nella discussione", ha detto parlando con l’Adnkronos. "Cerchiamo - prosegue - di interpretare al meglio lo spirito alla lettera della legge che ha istituito il giorno del Ricordo. nella quale nell’articolo uno si indica che gli oggetti di questa giornata così particolare sono tre: le foibe, l’esodo e l’insieme delle complesse vicende del confine orientale. In particolare noi oggi - rimarca - affronteremo il primo e il terzo punto, con particolare attenzione alla storia di quegli anni del confine italo-sloveno a cominciare dal 1919". Un tentato "approccio di ricerca storica" in un seminario che per i critici gioca d’anticipo e senza rappresentanti degli esuli sulla giornata del Ricordo della Foibe, istituita per legge dello Stato il prossimo 10 febbraio".