Tra i punti del decreto approvato dal Consiglio dei ministri, il giornalista che le pubblica non rischia incriminazione
La scelta delle intercettazioni rilevanti o meno non sarà più solo della polizia giudiziaria, ma rientrerà nella sfera decisionale del pubblico ministero. E' uno dei punti del decreto sulle intercettazioni approvato dal Consiglio dei ministri. Tra gli altri punti, quello per il quale il giornalista che pubblica un'intercettazione non rischia più di essere incriminato per violazione di segreto d’ufficio. Restano infatti in vigore le regole attuali.
Inoltre, secondo quanto prevede il decreto, gli avvocati difensori potranno estrarre copia delle intercettazioni rilevanti.
BONAFEDE - Si tratta di "uno strumento irrinunciabile per le indagini. Adesso elaboriamo un sistema moderno e digitale" scrive in un post su Facebook il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede. "Ci saranno maggiori garanzie per trovare un punto di equilibrio tra l'esigenza delle indagini, la tutela della riservatezza e il diritto di difesa".