Il leader di Italia Viva: "Non attacco la magistratura, ma contesto la trasformazione di Open in partito"
"Come promesso questa mattina firmo tre denunce penali e le indirizzo al procuratore capo di Firenze, dottor Creazzo. La prima riguarda il signor Travaglio per aver detto che il Governo Renzi ha 'beneficato il gruppo Toto nel 2017'. Non so di cosa parli Travaglio. Ma so che il governo Renzi termina la propria esperienza nel 2016. Notizia falsa e diffamatoria, reato certo. Attendo che la procura di Firenze apra il procedimento per diffamazione contro il signor Travaglio nel quale mi costituirò parte civile". Così su Facebook Matteo Renzi dopo gli articoli degli ultimi due giorni riguardanti l'inchiesta sulla Fondazione Open.
"Le altre due - prosegue - sono indirizzate al dottor Creazzo e - per competenza - al Procuratore capo di Genova per rivelazione di segreto bancario o istruttorio alla luce degli articoli della Verità e dell’Espresso. Quanto alle azioni di risarcimento civile purtroppo oggi non riesco a tenere il conto, vi aggiornerò più tardi. Come vedete io credo nella giustizia e nei magistrati di Firenze: a loro mi rivolgo, cittadino tra i cittadini, perché siano riconosciuti i miei diritti. Non attacco la magistratura ma contesto la trasformazione di Open in partito".
"Amici - conclude - non dimentichiamolo mai: se viene abrogato il finanziamento pubblico e criminalizzato il finanziamento privato trasformando una fondazione in partito, siamo in presenza di una ferita democratica. Grazie a chi sta reagendo inviando piccoli finanziamenti sotto i 100 euro tramite Italia Viva . Ieri abbiamo raccolto oltre 30.000 euro, stamani già 5.000 euro: chi vuole farlo vada su italiaviva.it/sostieni. Tutto trasparente e regolare, come sempre".
"Il 17 dicembre - ha poi annunciato Renzi nel primo pomeriggio - si terrà l’incontro di mediazione con Il Fatto Quotidiano e il suo direttore Marco Travaglio. Ho infatti avviato azioni civili per un risarcimento danni per il video con la carta igienica, il titolo sulla Legge Ad Cognatum, gli editoriali contro Italia Viva, sulle mie attività 'in barba alla trasparenza', sulle mie frequentazioni all’Aniene 'per soldi e consulenze', sull’equiparazione con la P2 e anche quelli odierni sull’acquisto della mia casa e sui soldi di Open per 'comprare tessere e voti'. La richiesta ammonta a poco meno di un milione di euro di danni. #ColpoSuColpo".