"L’odio verso Liliana Segre è responsabilità di Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Liliana Segre è stata testimone dell’inferno, ma continua ad avere negli occhi la luce di chi non ha rancore. A lei vogliamo somigliare e non a chi avvelena l’Italia con parole di intolleranza e odio". Lo scrive su Twitter Roberto Saviano.
"Saviano, per aggredire Salvini, si riempie la bocca di parole come odio, inferno, rancore, veleno, intolleranza. Qualcuno direbbe che 'la lingua parla dall'abbondanza del cuore' - commenta all'Adnkronos il senatore della Lega Simone Pillon - Solidarietà alla senatrice Segre ma anche a Matteo Salvini che proprio oggi ha ricevuto l'ennesima busta col proiettile, e solidarietà a chiunque sia minacciato sul piano personale". "Non esistono minacce buone e minacce cattive. Sarebbe bello che lo capissero anche i maestri della sinistra, ma forse è chiedere troppo", conclude Pillon.
"Di fronte agli sciocchi e agli imbecilli esiste un modo solo per rivelare la propria intelligenza: quello di non parlare di loro" dice il vicesegretario della Lega, Andrea Crippa, prendendo a prestito una frase del filosofo Arthur Schopenhauer. All'AdnKronos che gli chiede di commentare le accuse di Saviano, il vicepresidente del Senato, Roberto Calderoli, risponde secco: "Chiamate un medico".