Dopo la pesante sconfitta elettorale in Umbria, sempre più traballante la leadership di Di Maio
dall'inviato Antonio Atte
L'esperimento non ha funzionato. E' lo stesso Movimento 5 Stelle a riconoscerlo alle 00.41, quando i dati delle regionali umbre assumono per il M5S i contorni della disfatta. "Questa esperienza testimonia che potremo davvero rappresentare la terza via solo guardando oltre i due poli opposti", ammettono i grillini in una nota, ringraziando il candidato civico Vincenzo Bianconi per l'impegno profuso in questa sfida stravinta da Donatella Tesei e dal centrodestra.
Ma il processo alle scelte ai vertici è già partito. Sul banco degli imputati la scelta di correre in tandem col Pd, mal digerita dalla base pentastellata. Lo dice in chiaro all'Adnkronos la deputata umbra Tiziana Ciprini: "Era meglio perdere da soli che perdere la faccia... Il feedback che ricevevo dalla gente era sempre lo stesso: non siete più credibili. Purtroppo iniziare a sperimentare l'alleanza territoriale col Pd proprio in Umbria è stato il colmo", attacca la parlamentare, secondo la quale "si è azzardato troppo". Eloquente il commento del senatore Stefano Lucidi: "I motivi del successo sono vari. Temi semplici e immediati da comunicare, macchina organizzativa efficiente, filiera politica autorevole sul territorio. Quello che manca a noi".
Bordate arrivano anche dal senatore Gianluigi Paragone, da sempre scettico sull'abbraccio tra M5S e dem. "L'abbiamo pagata - punga il giornalista in diretta Facebook - perché accade quando non hai coerenza. Il Movimento deve fare il Movimento". Il messaggio che arriva da una parte del gruppo parlamentare al capo politico Luigi Di Maio - la cui leadership diventa sempre più traballante - è chiaro: o si cambia o si muore.