di Mara Montanari
Il momento clou diventa quasi una scena da kolossal sotto la regia di Lucio Presta. Buio nella sala, ormai priva di ossigeno per la calca, musica assordante e poi luci all'improvviso e il simbolo che scende dall'alto. Battesimo ufficiale di Italia Viva alla Leopolda. Matteo Renzi chiama tutti i parlamentari sul palco a festeggiare. C’è il simbolo, (quello con la ‘V’ che sembra un gabbiano), partono le iscrizioni on line, 1.500 nella prima ora. Insomma, da oggi ufficialmente c’è il partito. Tutto da costruire. Ma sulla linea di fondo, da quello che si dice alla Leopolda, emerge un asset di base: distinguersi. Dal Pd, tanto per cominciare.
E cosi finisce che nella giornata della piazza di Matteo Salvini a Roma, quell’evento e il leader leghista quasi non siano mai citati. Ma dalla mattina, piuttosto, a fare titolo sono le parole di Maria Elena Boschi. "Il Pd? Sta diventando il partito della tasse". E Renzi aveva appena finito di dire dal palco: "Da noi solo iscritti on line, ciao ciao signori delle tessere, ciao ciao correnti". Il Pd e il premier Giuseppe Conte sono nel mirino della kermesse renziana.
Affondi che sono rimbalzati da Firenze. Dura la replica del Pd. E anche il presidente del Consiglio non ci va giù tenero. Ma non sarebbe una novità, stando a quanto si dice in Italia Viva. I rapporti tra Renzi e Conte non sarebbero idilliaci. Mentre con Luigi Di Maio ci sarebbe un’intesa inaspettata. "Fa impressione dirlo ma sì, c'è un rapporto di stima con Di Maio...", un renziano della prima ora parla così della inedita sintonia che Renzi sta trovando con il leader M5S. Cementata magari anche da un rapporto non proprio semplicissimo con il premier. "Se Conte sta lì è grazie a Matteo -continua la stessa fonte- se era per Zingaretti... Poi da venti giorni è cambiato tutto. E sempre scostante e irritante quando parla con Matteo. 'Guarda che sono stato presidente del Consiglio anch'io gli ha detto Renzi una delle ultime volte. E poi, diciamolo chiaramente, è Conte ad attaccare noi, non il contrario".
Certo, in chiaro, nessuno mette in dubbio la lealtà al governo ma nessuno in Italia Viva è pronto a mollare sulle battaglie di posizionamento. Ora, quella sul no all’aumento della tasse e su quota 100. In attesa della prossima. "Sono messaggi chiari che pagano -racconta Ernesto Carbone- oggi ero al tavolo sulla Pa e tutti erano informati sul perche quota 100 è da abolire. Pochi messaggi chiari. Sembra di essere tornati all’inizio, al 2012…".
Del resto, l’ambizione nella Leopolda sovraffollata è quella di superare le due cifre percentuali. "Noi restiamo a vocazione maggioritaria", dice il capogruppo al Senato, Davide Faraone. Aggiunge Faraone: "Ci saranno altri arrivi di parlamentari da noi al Senato e anche alla Camera. Ma tanti arriveranno nel Paese. Noi non faremo una battaglia per una legge elettorale proporzionale con soglia bassa perché noi saremo maggioranza relativa". E viene letto come un segnale positivo il fatto che il 30% delle persone registrate alla Leopolda fosse alla sua prima partecipazione. "Saremo ancora bassi nei sondaggi, ma siamo attrattivi…", dicono in Iv.
Una start up aggressiva quella di Iv. In Parlamento, intanto, si vocifera di nuovi arrivi dal Pd. I dem sono nel mirino, anche se gli attacchi di oggi al Nazareno come ‘partito delle tasse’ sono poi stati smorzati con Francesco Bonifazi, "Sbagliato dire che il Pd è il partito delle tasse. Piuttosto diciamo che noi siamo il partito del no alle tasse". Un tema, questo, che avvicina Iv a Forza Italia. I moderati di Fi a disagio con Salvini e la destra estrema di Casapound sono un target dichiarato per i renziani. Anche se per qualche ingresso si dovrà attendere un po’. Come per Renata Polverini, autosospesa dal gruppo azzurro. Alle indiscrezioni su un suo possibile ingresso in Italia Viva, ci sarebbe stata una sommossa dei renziani laziali che ha suggerito di rinviare la cosa.