"Non mi sottrarrò a confronto con la magistratura. Sono devastato, dimostrerò inconsistenza delle accuse"
"Non mi sottrarrò al confronto con la magistratura, ma vi chiedo semplicemente di poterlo fare da uomo libero, anche in difesa del principio di innocenza fino a prova contraria". E' l'appello che Diego Sozzani, deputato di Fi accusato di finanziamento illecito e di corruzione, ha rivolto all'aula prima della votazione sull'autorizzazione agli arresti poi respinta dall'assemblea.
"Non auguro a nessuno di soffrire quello che io ho sofferto dal punto di vista morale, ancor prima di poter dimostrare l'inconsistenza delle accuse - ha detto Sozzani - Sono devastato dal punto di vista psicologico e da quello famigliare e professionale sono assai preoccupato, vista la ridondanza mediatica che la vicenda ha avuto e nella quale sono stati coinvolti anche la famiglia e i figli".
"Non ho mai avuto problemi con la giustizia ma oggi mi trovo, mio malgrado, indagato solo sulla base di intercettazioni telefoniche e ambientali effettuate tra terze persone e con una richiesta di custodia cautelare, per un presunto finanziamento illecito, anch'esso sulla base delle stesse intercettazioni. Parliamo di un finanziamento - ha affermato Sozzani - che non ho mai ricevuto".
La decisione della Camera ''ci concede un po' di tranquillità per preparare la difesa senza la fretta che consegue a una misura cautelare'' ha commentato all'Adnkronos l'avvocato Carla Zucco, uno dei difensori del parlamentare di Fi. ''Nel merito poi - ha aggiunto - ci difenderemo puntualmente quando sarà il momento''. "Le vie della politica sono infinite - ha detto il legale - Sono contenta della decisione della Camera, ci speravo. Ma essendo io estranea alle dinamiche e ai meccanismi della politica, mi veniva già difficile comprendere come si potesse in sede di giunta negare l’autorizzazione per le intercettazioni, su cui si basava la richiesta di arresti domiciliari, e dare poi parere positivo agli arresti domiciliari".