Intervista interrotta, il vice presidente dei deputati Fi: "Per poco non mi mettevano le mani addosso". E aggiunge: "Mi hanno dato del traditore solo perché esprimevo giudizi politici..."
"Sono stato costretto a rifugiarmi in un bar. Era un'intervista video per un sito, quando due persone sui 30/35 anni si sono avvicinate a me e al giornalista urlandomi 'traditore, maiale... parli male di Salvini. La mia era un'intervista politica. Per poco non mi mettevano le mani addosso... Ci siamo rifugiati nel Caffè Berardo...". Lo dice all'Adnkronos il vice presidente dei deputati Fi Gianfranco Rotondi, che a Pescara ha dovuto avvertire le forze dell'ordine dopo un rischio di aggressione durante un'intervista. "Devo ringraziare gli agenti che son sicuro nel giro di poche ore rintracceranno i responsabili", aggiunge Rotondi, che è anche presidente della Fondazione Dc.
"Dopo quanto mi è accaduto" dice all'Adnkronos lo stesso Rotondi " penso sia il caso di porre la questione al Presidente della Repubblica: ma Matteo Salvini, questo ragazzo che se non si dà una calmata non so quanto va lontano, è il garante della sicurezza in questo Paese o è il principale agitatore? Non dico che è lui il responsabile di quanto accaduto, però si è creato un clima infame: e se il ministro dell'Interno si permette di usare espressioni come 'zingaraccia' è facile che a qualcuno venga in mente che se non la pensi in un certo modo sei un traditore della patria...".