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Migranti, furia Salvini

Sea Watch sequestrata. Il pm di Agrigento Luigi Patronaggio dispone lo sbarco dei 47 migranti a bordo. Il ministro: "Valutiamo favoreggiamento dell'immigrazione clandestina". Ed è scontro con il M5S

Immagine di repertorio (Afp) - AFP
Immagine di repertorio (Afp) - AFP
20 maggio 2019 | 07.01
LETTURA: 3 minuti

La notizia gli arriva mentre è in diretta tv. Il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio ha disposto lo sbarco dei 47 migranti a bordo della Sea Watch3 alla fonda a Lampedusa, e il trasferimento sotto scorta nel porto di Licata. Matteo Salvini, ospite da Giletti a 'Non è l'Arena', legge la notizia insieme al giornalista ma non si scompone. "Questo procuratore - tuona- è quello che ha indagato me per sequestro di persona. Io non cambio idea e siccome il ministro sono io, prendo atto della parola di questo procuratore".

Quindi incalza: "Approfondiremo la possibilità di valutare il favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, per chiunque agevoli lo sbarco a terra di immigrati portati in Italia da un'organizzazione irregolare o fuorilegge. Quindi glielo ripeto tranquillamente, pacatamente e serenamente: se questo procuratore vuole fare il ministro dell'Interno si candida alle prossime elezioni e fa il ministro dell'Interno, il mio parere è favorevole".

Poi, quando vengono mostrate le immagini dei migranti che salgono sulla motovedetta della Guardia Costiera, Salvini attacca: "Se qualche ministro ha dato autorizzazione a sbarcare immigrati trasportati illegalmente ne risponderà davanti agli Italiani. Io sono il ministro delle regole e dei porti chiusi". Presto arriva la replica dei Cinque Stelle: "Nessun ministro del M5S ha aperto i porti" sottolineano fonti di governo pentastellate, smentendo che un ministro M5S (nella fattispecie, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli, ndr) abbia autorizzato lo sbarco.

Secca anche la replica di Di Maio: "Le ridistribuzioni sono una soluzione - scandisce a 'Che tempo che fa' - e ci vuole una collaborazione allo sviluppo per i rimpatri''. Ieri la questione migranti è stata al centro del dibattito. Oltre alla vicenda della Sea Watch3, posta sotto sequestro dalla Guardia di Finanza di Palermo e dalla Guardia Costiera di Lampedusa per violazione dell'art. 12 del Testo unico sull'Immigrazione, Salvini è andato all'attacco dell'Onu, che sabato ha condannato duramente il decreto sicurezza bis, in quanto "viola i diritti umani".

Il titolare del Viminale ha definito le Nazioni Unite "un organismo internazionale che costa miliardi di euro ai contribuenti, che ha come membri la Corea del Nord e la Turchia, regimi totalitari, e viene a fare la morale sui diritti umani all'Italia, a Salvini per il decreto sicurezza, fa ridere, è da Scherzi a parte". E ha assicurato: "Sono pronto a portare il decreto sicurezza domani (oggi, ndr) in consiglio dei ministri".

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