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Salvini rilancia la naja

Il ministro all'adunata degli alpini: "Reintrodurre leva obbligatoria. C'è già progetto legge Lega". Contestatori urlano: "Vergogna!"

(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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11 maggio 2019 | 15.47
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Matteo Salvini rispolvera la leva obbligatoria. "Da milanese sono orgoglioso di questa invasione pacifica, educata, rispettosa e civile delle penne nere - ha detto il ministro dell'Interno all’adunata degli Alpini in corso a Milano -. Continuo a ritenere da ministro e da italiano che la proposta dell'Associazione nazionale alpini di introdurre anche per un periodo più breve una forma di servizio civile, servizio militare, servizio nei pronto soccorso o nei pronto intervento, protezione civile sarebbe utile per tanti ragazzi e ragazze".

"Sarebbe un peccato che si andasse a spegnere questa splendida esperienza - ha sottolineato Salvini -. Quindi, lo offriamo alla riflessione di tutto il Parlamento e di tutto il Paese. Io feci 12 mesi da fante. Magari 12 mesi oggi no, però, sei mesi con nozioni di pronto soccorso, protezione civile e pronto intervento, magari nel Corpo degli alpini, servirebbe a molti ragazzi e a molte ragazze per imparare rispetto, sacrificio, disciplina, onore, sudore e fatica. Quindi, ci riproveremo".

Poi, a chi gli chiedeva se intendesse la leva volontaria o obbligatoria, Salvini ha replicato: "Obbligatorio, servizio civile o militare. Uno può scegliere, però, sei mesi dati alla collettività male non farebbero". Per poi aggiungere: "C'è già un progetto di legge della Lega depositato da tempo con l'opzione servizio militare o civile, uno può scegliere, con nozioni di protezione civile, pronto intervento, antincendio. Quindi, non alla guerra ma essere operativi e svegli come quando c'è un terremoto. Temo - conclude Salvini - che siamo gli unici a sostenerla però ci riproviamo".

Parole che hanno suscitato la protesta di una coppia di ragazzi, tra cui una studentessa universitaria, che sono stati identificati per aver contestato la proposta sostenuta da Salvini. "Non vogliamo il servizio militare non lo vogliamo, vogliamo un altro tipo di educazione" hanno detto i due contestatori che hanno accompagnato le frasi con dei 'buuuu' e 'vergogna'. La coppia è stata subito identificata dalla Digos. La mini contestazione è avvenuta tra gli stand della manifestazione in piazza del Cannone.

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