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La batosta e le accuse: bufera 5S

Dopo la débâcle in Sardegna, il Movimento tira le somme. Battelli a dissidenti: "Se non vi sta bene linea andate via". Buffagni: "Serve concretezza"

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26 febbraio 2019 | 09.50
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Il giorno dopo la débâcle in Sardegna, per il Movimento Cinque Stelle scatta la resa dei conti. Se non vi sta bene la linea politica del Movimento "andate via": meglio "qualche voto in meno" che una polemica al giorno dice Sergio Battelli, componente del direttivo del gruppo M5S alla Camera, nel commentare le esternazioni delle 'ribelli' Paola Nugnes ed Elena Fattori contro la linea del capo politico del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio. Quest'ultima, in particolare, in un'intervista al 'Corriere delle sera' ha spiegato che Di Maio "dovrebbe concentrarsi a fare una cosa sola: rinunciare a uno dei suoi incarichi. O fa il ministro o il capo politico".

"Chi ogni giorno si alza per sparare a zero contro il Movimento - dice Battelli all'Adnkronos - farebbe bene ad andare via. Meglio avere qualche voto in meno che tenere dentro gente che rema quotidianamente contro". "Credo che vogliano farsi cacciare e questa è una cosa che mi fa arrabbiare", rimarca il tesoriere grillino e presidente della Commissione Politiche Ue di Montecitorio, a proposito delle due senatrici, che, secondo indiscrezioni, sarebbero ormai a un passo dall'espulsione.

E Stefano Buffagni, sottosegretario agli Affari regionali del M5S, ai microfoni di 'Circo Massimo' su Radio Capital non nasconde che "stiamo facendo una serie di errori". "Dobbiamo dare di nuovo un motivo alle persone per capire perché c'è differenza tra noi e la Lega o tra noi e gli altri. Spesso, probabilmente, essendo al governo insieme subiamo questo abbinamento e questo avvantaggia loro" spiega.

"Loro (la Lega, ndr) vivono di osmosi delle cose positive nostre, del nostro essere nuovi, del nostro essere persone che puntano alla legalità e all'onestà. E credo che questo abbia giovato molto più a loro che a noi", rimarca il sottosegretario. Secondo Buffagni "evidentemente sulla comunicazione noi non siamo bravi abbastanza, io sicuramente non lo sono, diciamo anche che ci massacrate tutti i giorni incredibilmente...", dice a proposito dei giornalisti.

"Io sono lombardo: prima bisogna fare e poi comunicare, bisogna essere più concreti. La gente - prosegue - ci ha mandato al governo per governare non per rincorrere gli altri e annunciare. E credo sia utile portare a casa risultati concreti perché la gente ha speranza in noi, ha messo grandi aspettative. Al governo non si può continuare ad avere un approccio barricadero come quello di prima con urla, toni alti...".

Poi alla domanda di Giannini "Vi è mai venuto il sospetto che ogni volta che Toninelli fa dichiarazioni perdete un po' di voti?" il sottosegretario M5S si limita a replicare, ridacchiando: "Non posso rispondere...". Una risposta, questa, sulla quale Buffagni è poi tornato: "Danilo Toninelli sta svolgendo un grande lavoro in un Ministero non facile - ha specificato -. Non ho voluto rispondere perché una domanda così non meritava risposta e per questo mi sono limitato a una risata".

COMPLETATO LO SCRUTINIO - Intanto, nel tardo pomeriggio e a scrutinio ultimato, ecco arrivare i dati ufficiali relativi alle elezioni regionali: Christian Solinas, candidato di centrodestra, viene eletto con il 47,81% (363.946 voti); secondo Massimo Zedda, candidato di centrosinistra, al 32,91% (250.560 voti) e terzo, a lunga distanza, Francesco Desogus (Movimento 5 Stelle) al 11,18% (85.046 voti).

A seguire: Paolo Maninchedda (Partito dei Sardi) al 3,34% (25.478 voti); Mauro Pili (Sardi Liberi) al 2,30% (17.568 voti); Andrea Murgia (Autodeterminatzione) all'1,82% (13.907 voti); Vindice Lecis (Sinistra Sarda) allo 0,60% (4.275 voti). Le schede bianche sono 6880, le schede nulle 810, le schede contenenti errori 15131.

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