Slittano ancora reddito di cittadinanza e quota 100. Il Consiglio dei ministri che avrebbe dovuto tenersi in queste ore, salvo cambi di programma dell'ultimo minuto, si terrà la settimana prossima. A rallentare la 'corsa' gli scontri tra i due alleati di governo sulla disabilità.
Salvo nuovi colpi di scena, il Cdm sulle due misure bandiera del governo gialloverde dovrebbe tenersi mercoledì prossimo. Inizialmente la riunione del consiglio dei ministri sembrava destinata a slittare a venerdì 18, ma ora il rinvio del viaggio di Luigi Di Maio negli States sembra aver accelerato la tabella di marcia dell'atteso provvedimento.
Conferma sulla tempistica arriva poi dal sottosegretario al ministero dell'Economia, Massimo Garavaglia, che - intervenendo a 'Sky Tg24' - fa sapere che il decreto legge con le norme su reddito e quota 100 sarà comunque varato ''la settimana prossima''.
Ma sui motivi che hanno portato allo slittamento dell'approvazione, da parte del Consiglio dei ministri, Garavaglia si limita a parlare del capitolo di cui si è occupato in prima persona, la riforma delle pensioni: ''Noi aspettiamo da anni di mettere una pezza alla Fornero, che ha creato tanti danni a cittadini. Bisogna fare tutto bene''.
Intanto a Palazzo Chigi è in calendario un Consiglio dei ministri ma su misure in scadenza: in odg non dovrebbe esserci nemmeno il nodo della presidenza Consob, nonostante Di Maio abbia ufficializzato il nome di Marcello Minenna.
Il nodo della disabilità è stato affrontato mercoledì durante il vertice in tarda serata tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e i due vicepremier: Di Maio avrebbe ribadito che il reddito di cittadinanza è una misura a contrasto della povertà, dunque destinata ad aiutare anche quei 260mila disabili che vivono sotto la soglia di povertà assoluta e che, per tutti loro, il reddito sarà svincolato dall'accesso al mondo del lavoro e dalla trafila dei centri d'impiego.
I soldi per fare di più - il ragionamento emerso durante il vertice tra i tre - al momento non ci sono. Ma i prossimi giorni saranno decisivi per chiudere questo nuovo fronte. Dalle file del M5S sottolineano - come ha fatto lo stesso Di Maio - che il reddito di cittadinanza 'viaggia' insieme a quota 100, dunque rallentare il via libera alla misura vorrebbe dire frenare anche il restyling della legge Fornero.