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Referendum propositivo

Si tratta sul quorum

(Fotogramma)
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07 gennaio 2019 | 14.14
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La maggioranza cerca l'accordo sul quorum per il referendum propositivo, da introdurre nella riforma costituzionale in discussione alla Camera. Il punto di caduta, a quanto apprende l'AdnKronos da fonti parlamentari, potrebbe essere a quota 20-25%, dopo il ritiro dell'emendamento leghista che chiedeva quota 33%. La trattativa - per il testo che in settimana, da mercoledì, è in discussione in Commissione Affari costituzionali - sarebbe già a buon punto.

Sul tema, a quanto si apprende, starebbe lavorando lo stesso titolare dei Rapporti con il Parlamento, il pentastellato Riccardo Fraccaro. Ma dallo staff del ministro per ora si sottolinea come il tema debba essere affidato al dibattito parlamentare, con la consapevolezza che le riforme richiedano il tentativo di costruire il maggior consenso possibile. Ieri Fraccaro aveva ricordato a Matteo Salvini che nel contratto di governo stipulato da M5S e Lega è prevista la cancellazione del quorum al referendum.

Sul tema del quorum "abbiamo già ritirato il nostro emendamento, che prevedeva un quorum al 33%", ma questo non vuol dire "che noi non pensiamo che il quorum sia necessario, perché si corre il rischio che alle urne decidano i membri di salotto, una cerchia ristretta" ha detto oggi all'AdnKronos Igor Iezzi, membro leghista della Commissione Affari costituzionali della Camera.

"Noi eravamo per un quorum al 33%, ma ora abbiamo ritirato l'emendamento" visto che, ha spiegato, "auspichiamo che si possa trovare un'intesa, sul testo del referendum propositivo, con i Cinque Stelle". "Nei prossimi giorni - ha proseguito - a partire da mercoledì, inizieremo a lavorarci con gli alleati di governo, penso che loro abbiano capito la nostra posizione che punta alla presenza di un quorum".

Iezzi ha detto che "con il Pd, in Commissione, sul tema del referendum propositivo, a partire dal quorum, ci possono essere convergenze e chiaramente sarebbe meglio avere una maggioranza 'rafforzata' per dare il via libera alla riforma costituzionale". "In prima Commissione - ha aggiunto Iezzi - ci sono partiti che non vogliono questo tipo di referendum, come Leu e mi pare anche Fi, a sentire Sisto, mentre dai dem invece si esprimono posizioni più sfumate e alcune cose condivisibili".

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