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Orlando tira dritto: "Andrò dal giudice civile"

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03 gennaio 2019 | 11.24
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Leoluca Orlando tira dritto. "Ho dato incarico al capo ufficio legale del Comune di Palermo di adire davanti al giudice civile per sottoporre la questione del Dl Sicurezza" annuncia il sindaco di Palermo all'Adnkronos, tornando a parlare della polemica sull'applicazione del Dl Salvini sui migranti. "Io vado davanti al giudice civile - spiega Orlando - perché siccome non posso andare direttamente alla Corte costituzionale, mi rivolgo direttamente al giudice civile. Un sindaco cosa fa? Solleva la questione in un processo e, quindi, io andrò davanti al giudice dei diritti della sezione civile e chiederò un'azione sulla conformità della norma". E aggiunge: "Se si ritiene che la questione non sia manifestamente infondata e rilevante ai fini della decisione della causa, invito a rimettere gli atti alla Corte costituzionale". Ieri il primo cittadino di Palermo ha annunciato la sospensione dell'applicazione del decreto nella parte che riguarda i migranti. Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, ha detto a chiare lettere che la parte della legge sicurezza "in contrasto con la Costituzione non verrà assolutamente applicata". E Dario Nardella, sindaco di Firenze, ha spiegato che la città "non si piegherà al ricatto che è contenuto nel decreto" e quindi "in modo legale troveremo una soluzione". Rilievi sono stati mossi anche dal sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, per il quale "il decreto provoca problemi alle città".

Quanto alla promulgazione del decreto da parte del Capo dello Stato, Orlando evidenzia che "il Presidente della Repubblica promulga le leggi in base a valutazioni che sono istituzionali. Ma il giudizio sulla costituzionalità delle leggi non spetta al Presidente della Repubblica, spetta alla Corte costituzionale". "Mi limito a ricordare - rileva - che sono parecchie migliaia le leggi dichiarate incostituzionali ancorché promulgate da Presidenti che svolgevano egregiamente il loro compito". Ieri il vicepremier Matteo Salvini, parlando delle polemiche sulla sospensione dell'applicazione del Dl Sicurezza, si è detto "curioso di capire se i sindaci rinunceranno anche ai poteri straordinari previsti dal decreto. Immagino che rinunciate anche a tutti i soldi che il decreto aggiunge per le vostre città...". "Non cado nella trappola di rispondere alle incomprensibili e nervose dichiarazioni del ministro Salvini - dice Orlando nell'intervista all'Adnkronos - Ritengo del tutto improprio che, di fronte a un sindaco che cerca di rispettare l'anima di una città e la sua cultura dell'accoglienza, affermi che la città dovrebbe rinunciare a fondi che sono stanziati per lo sviluppo della stessa città. Mi sembrano due cose assolutamente non assimilabili, quindi non cado nella sua provocazione".

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