Il nuovo 'affaire Casalino' scatena le ire del Partito democratico e del suo ex segretario, Matteo Renzi, che su Facebook annuncia l'intenzione di procedere con un atto formale in Senato per chiederne le dimissioni. "Presenterò ufficialmente un atto parlamentare per chiedere a Conte di licenziare Casalino", scrive Renzi, aggiungendo di sperare che "il nostro premier - che è il premier di tutti gli italiani, anche di chi ha la sindrome di Down - abbia un sussulto di dignità e proceda al licenziamento prima che glielo chiediamo in Parlamento. E spero che siano in tanti senatori, di tutti i partiti politici, a dire 'Basta' alla vergogna di un portavoce che è diventato un portainsulti. Vi terrò informati, ma su questa cosa vado fino in fondo", prosegue il senatore del dem.
Ricordando di sua nipote Maria, affetta da sindrome di Down, Renzi tra l'altro scrive: "Le parole schifose, squallide, indegne di Rocco Casalino, portavoce del presidente del Consiglio dei Ministri, sono parole che in un Paese civile hanno una sola conseguenza: le dimissioni. Casalino ci ha abituato a insultare tutti: giornalisti, avversari politici, persone povere, stranieri. Ma adesso ha superato il limite. Non è giusto che le nostre tasse vadano a pagare il super-stipendio di un signore che insulta le persone con sindrome di down. E non venga a dirci che stava scherzando, che stava recitando, che stava fingendo: chieda solo scusa se gli rimane un briciolo di umanità, non inventi altre bugie".