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Covid, Oms Europa: "Troppi morti e focolai per varianti"

"Nuovi casi in calo da 4 settimane ma restiamo vulnerabili"

(Afp)
(Afp)
11 febbraio 2021 | 12.29
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"I numeri che stiamo vedendo sono ancora troppo alti. Due giorni fa, 40 paesi della regione europea hanno segnalato 3.610 decessi in 24 ore, causati da Covid-19. Sebbene il calo dei contagi sia una buona notizia, nasconde un numero crescente di focolai e una diffusione nella comunità che coinvolge le varianti di Sars-CoV-2 che preoccupano, il che significa che dobbiamo osservare attentamente le tendenze generali nella trasmissione ed evitare decisioni avventate. A questo punto, la stragrande maggioranza dei paesi europei rimane vulnerabile". E' il monito lanciato da Hans Kluge direttore regionale dell'Organizzazione mondiale della sanità per l'Europa, durante il consueto punto sulla situazione di Covid-19 nell'area.

In tutta la regione europea, ha illustrato Kluge, "stiamo ancora vedendo più di un milione di casi segnalati ogni settimana. L'incidenza complessiva è diminuita per 4 settimane consecutive e per 2 settimane di seguito il numero di nuovi decessi è calato", ma i numeri "restano alti", ha ribadito il direttore di Oms Europa, sottolineando che "il peggior errore che possiamo fare è abbassare la guardia solo perché sono stati lanciati vaccini e sono partite vaccinazioni. Più volte abbiamo visto Paesi riaprire troppo velocemente e perdere i guadagni sudati" nella lotta contro Covid-19.

"Devo ribadire che le decisioni di revocare le misure sociali e di sanità pubblica devono essere sostenute dai dati, basate sulla valutazione epidemiologica e sulla capacità del sistema sanitario. I criteri devono essere basati sull'evidenza e non sull'osservazione di progressi relativi. Molti di voi si preoccupano delle nuove varianti di Sars-Cov-2. Indipendentemente dalla variante, dobbiamo continuare a sopprimere il virus", ha detto Kluge. "Ieri, 17 Stati e territori nella regione europea dell'Oms hanno avuto un'incidenza a 14 giorni superiore a 400 casi segnalati ogni 100.000 abitanti. Serve un processo decisionale misurato in questo momento critico. Molti si preoccupano di quanto siano infettive le varianti, se la malattia che causano sia più grave, se i vaccini saranno meno efficaci contro di loro. Alcune di queste varianti - ha ammesso Kluge - sono di particolare interesse".

"Abbiamo tutti seguito i report su quanto sia ricettiva la variante sudafricana B1351 al vaccino Oxford AstraZeneca - ha detto il direttore di Oms Europa - Questa particolare variante di preoccupazione è stata segnalata in 19 Paesi europei. Sebbene la trasmissione comunitaria non sia ancora diffusa" nel Vecchio Continente, "la variante è stata in maniera sempre più frequente collegata a focolai".

"Cosa significa l'emergere di queste varianti? Significa che dobbiamo fare tutto quanto in nostro potere per ridurre la trasmissione e ritardare le mutazioni che possono influenzare l'efficacia del vaccino", ha ribadito Kluge. "A meno che non interrompiamo la trasmissione ora, i benefici attesi dalle vaccinazioni nel controllo di questa pandemia potrebbero non essere evidenti. I vaccini sono essenziali, ma al momento non sono sufficienti per controllare la pandemia. Sono solo uno dei tanti strumenti a nostra disposizione".

Ciò che "non è cambiato" è "il modo in cui il virus si trasmette - ha incalzato - Le battute d'arresto temporanee non cambiano il fatto che le risposte attuali stanno avendo un impatto. Nonostante le nuove varianti, la guida dell'Oms sulle misure di salute pubblica e sociale rimane invariata". Per monitorare il virus e la sua evoluzione, ha informato Kluge, "35 stati che erano già partiti hanno esteso il loro sequenziamento genetico di Sars-CoV-2, così come altri 18" sono "supportati da laboratori di riferimento dell'Oms, data la crescente importanza di identificare nuove varianti".

Oggi "sulla base dei dati di quasi 20 paesi, il tasso dei ricoveri per Covid è sceso da 13 a 11 ogni 100.000 persone, tra la terza e la quarta settimana di gennaio. Una diminuzione, sì, ma molti dei nostri ospedali continuano a lottare", ha avvertito Kluge. "La vaccinazione dei gruppi prioritari sta già salvando vite. Ma la vastità della distribuzione del vaccino è enorme; le vaccinazioni richiederanno tempo".

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