I procuratori generali di 38 Stati americani, sia repubblicani sia democratici, hanno intentato una nuova causa antitrust contro Google, sostenendo che la società si sia impegnata in una condotta anticoncorrenziale per mantenere il proprio predominio nel mercato della ricerca online. "Gli stati affermano che Google mantiene illegalmente il suo potere di monopolio sui motori di ricerca e sui relativi mercati pubblicitari attraverso una serie di contratti e di comportamenti anticoncorrenziali", si legge in una nota del procuratore generale del Colorado, che guida procedimenti giudiziari.
Le loro accuse vanno oltre quelle del Dipartimento di Giustizia americano, che a ottobre ha accusato Google di mantenere un "monopolio illegale" sulla ricerca e sulla pubblicità online, afferma il documento. Secondo la denuncia, Google "sta aumentando i suoi sforzi" per mantenere il monopolio.