"Chiediamo un calendario chiaro che porti al referendum per l'autoderminazione del Sahara Occidentale. I saharawi devono poter decidere il loro destino". Lo afferma all'Adnkronos la rappresentante del Fronte Polisario in Italia, Fatima Mahfud, commentando le recenti tensioni ad El Guerguerat, "zona cuscinetto" che collega "il Sahara Occidentale alla Mauritania".
"C'è un piano per costringere con la forza i saharawi a diventare marocchini", sottolinea Mahfud che, a proposito del "conflitto" in corso, sostiene che i saharawi "non hanno bisogno del braccio armato" dei Paesi africani che sostengono la loro causa, come l'Algeria, il Sudafrica e la Nigeria, ma "siamo noi a combattere la nostra guerra".
Secondo la rappresentante del Fronte Polisario, il governo italiano in questi anni ha sempre tenuto una posizione "corretta" e a proposito degli incidenti ad El Guerguerat la sua reazione è stata "pronta e tempestiva", con il presidente della commissione Esteri della Camera di Deputati, Piero Fassino, che ha esortato a fermare le ostilità e a far ripartire il processo di pace sulla base delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza Onu.
"Quando il Marocco ha espresso l'intenzione di intervenire militarmente, il Polisario ha annunciato che avrebbe risposto: è il Marocco ad aver violato il cessate il fuoco e la nostra è legittima difesa", chiarisce Mahfud.
Lo statuto giuridico del Sahara occidentale - prosegue - è dal 1963 quello di territorio non autonomo. "Il Marocco l'ha occupato nel 1975, una situazione non accettata dalle Nazioni unite e neanche la Francia ha mai riconosciuto la sua sovranità su quest'area".
"El Guergerat è una zona cuscinetto e l'accordo del 1991 sostiene che non ci debba essere presenza militare delle due parti - conclude - Il Marocco, con una flagrante violazione degli accordi, ha costruito una strada che gli permetteva di sfruttare illegalmente le risorse del Sahara occidentale. I Saharawi stanchi delle promesse e di una guerra vissuta sulla loro pelle hanno deciso di manifestare pacificamente. Dal 20 ottobre per fermare quest'illegale occupazione i saharawi hanno fermato il transito delle merci che uscivano dal Sahara occidentale".