E' quanto denuncia in una nota il ministero degli Esteri azero, che accusa l'Armenia di "continuare a violare gravemente l'accordo" per il cessate il fuoco
Razzi delle forze armate armene hanno colpito nella notte la città di Ganja, la seconda più grande dell'Azerbaigian, provocando la morte di sette civili ed il ferimento di 39. E' quanto denuncia in una nota il ministero degli Esteri azero, che accusa l'Armenia di "continuare a violare gravemente l'accordo" per il cessate il fuoco in Nagorno Karabakh entrato in vigore ieri alle 11 ora italiana.
"Immediatamente dopo, le forze armate dell’Armenia hanno sparato sui distretti di Agdam e Tartar dell'Azerbaigian. Poche ore dopo, le forze armate dell’Armenia hanno tentato di attaccare in direzione di Hadrut e Jabrayil", continua la nota, secondo cui un operatore sanitario è rimasto gravemente ferito dopo che le forze armene hanno aperto il fuoco contro un veicolo sanitario, chiaramente contrassegnato da una bandiera bianca.
"Il bombardamento di civili e città da parte delle forze armate dell’Armenia dopo l'accordo di cessate il fuoco umanitario è un altro chiaro esempio di barbarie e mostra che gli appelli al cessate il fuoco della leadership dell’Armenia non sono altro che ipocrisia", accusa il ministero degli Esteri di Baku.
Gli attacchi, continua, contro "civili, case e personale medico come parte della sua politica di aggressione contro l'Azerbaigian, dimostrano ancora una volta il disprezzo dell’Armenia per le norme e i principi fondamentali del diritto internazionale, compreso il diritto internazionale umanitario e le Convenzioni di Ginevra, oltre a dimostrare che sta chiaramente violando i suoi obblighi ed è lontano dai principi di umanità".
"Condanniamo fermamente questi atti di aggressione da parte dell'Armenia e chiediamo alla comunità internazionale di adottare misure decisive per costringere l'aggressore Armenia a rispettare il diritto internazionale e i suoi obblighi internazionali", conclude la nota.