La Commissione lavorerà in questi giorni per presentare un piano già il prossimo 6 maggio. Il premier: "Strumento urgente e necessario, Italia in prima fila". Ma Merkel sottolinea: "Disaccordo su come finanziarlo". Per Gentiloni "si va delineando risposta comune Ue"
Il "Recovery fund è necessario ed urgente". Al vertice Ue sulle misure anticrisi per il coronavirus si sono mostrati d'accordo su questo concetto su cui ha insistito il premier Giuseppe Conte. Ma non c'è accordo su come dovrebbe "essere finanziato" se "con sussidi o prestiti", ha ammesso la cancelliera tedesca Angela Merkel in una conferenza stampa a Berlino al termine del vertice Ue.
Il presidente del Consiglio su Facebook ha sottolineato come ci siano stati "grandi progressi, impensabili fino a poche settimane fa" ma come ha sottolineato la cancelliera tedesca i leader europei riuniti in videconferenza "non hanno concordato su ogni punto, ma sono stati d'accordo nel lavorare insieme". I leader Ue hanno avuto colloqui "in un'atmosfera positiva, concordando che dobbiamo trovare un modo di procedere", ha aggiunto.
Conte però ci tiene a sottolineare come questa sia "una tappa importante: i 27 Paesi riconoscono la necessità di introdurre uno strumento innovativo, da varare urgentemente, per proteggere le nostre economie e assicurare una ripresa europea che non lasci indietro nessuno, preservando, per questa via, il mercato unico. La Commissione lavorerà in questi giorni per presentare già il prossimo 6 maggio un Recovery Fund che dovrà essere di ampiezza adeguata e dovrà consentire soprattutto ai Paesi più colpiti di proteggere il proprio tessuto socio-economico".
"E' passato il principio per cui è uno strumento urgente e necessario, l'Italia è in prima fila a chiederlo - ha detto ancora il premier - Uno strumento del genere era impensabile, si aggiungerà a quelli già varati e renderà la risposta europea molto più solida, molto più coordinata, molto più efficace".
La Commissione europea lavorerà "il più velocemente possibile" per presentare una proposta concreta sul Recovery Fund, ma "l'Mff (il Quadro Finanziario Pluriennale dell'Ue, ndr) deve essere un processo collegiale. L'obiettivo è arrivare nel collegio dei commissari o la seconda o la terza settimana di maggio. Dipende dal progresso che faremo, in stretto dialogo con gli Stati membri", ha detto dal canto suo la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, in conferenza stampa al termine della videoconferenza del Consiglio europeo. Von der Leyen ha spiegato oi di aver riscontrato una "generale apertura al fatto che dobbiamo trovare un equilibrio tra prestiti e trasferimenti" e che "è una buona idea avere il Recovery Program e l'Mff come pacchetto", perché sono legati l'uno all'altro. Per impedire che l'impatto ineguale della pandemia sugli Stati dell'Ue e aumentino le divergenze nel Mercato unico, serve una risposta "comune" dell'Europa. E l'unico strumento che può generarla è il bilancio dell'Unione, cui sarà legato il Recovery Fund, sottolinea ancora.
L'incontro tra i capi di Stato e di governo dell'Ue è stato "positivo" e "promettente", perché "abbiamo concordato su un quadro molto chiaro: siamo convinti che, visto che la crisi è così grande, servono decisioni forti. Abbiamo deciso di lavorare sull'Mff e sul Recovery Fund. Sono davvero ottimista perché, anche se ci sono differenti sensibilità nel Consiglio europeo, cosa che non è una sorpresa, sento che c'è una volontà politica molto forte di lavorare insieme e di riuscire a costruire un compromesso", ha affermato il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel aggiungendo: "Il fatto che abbiamo discusso di prestiti e di trasferimenti dimostra che stiamo discutendo delle modalità. E dimostra che c'è una forte volontà politica di lavorare insieme per avere un accordo sull'Mff e sul Recovery Fund". "Sappiamo che sarà difficile, perché sono questioni complicate, ma il dibattito è stato molto razionale, cosa che è molto positiva. E c'è la volontà di trovare decisioni nelle prossime settimane".