Koala, serpenti, topi, cuccioli di lupo. E poi tartarughe, pavoni, salamandre e porcospini. Sono alcuni degli animali vivi, in vendita come 'prodotti alimentari', esposti nei giorni scorsi al mercato di Wuhan che viene considerato 'l'epicentro' del coronavirus. Il New Zealand Herald rilancia informazioni diffuse dal South China Morning Post, che fa riferimento alle pubblicità esposte al mercato. Nei cartelli si reclamizza la vendita di volpi, coccodrilli, cuccioli di lupo, salamandre, serpenti, topi, pavoni, porcospini e persino koala.
Tutti vivi, tutti destinati ad essere uccisi e cucinati dai clienti. Il commercio di queste specie per scopi alimentari, si legge, ha monopolizzato l'attenzione anche su Weibo, il principale social cinese: "Mangiano persino i koala", hanno scritto diversi utenti. "Non c'è nulla che i cinesi non mangerebbero", la riflessione di altri.
L'origine del coronavirus non è nota. Nel mirino, come origine della malattia, sono finiti in particolare i serpenti.