Secondo il ministro iraniano delle Tecnologie dell'informazione e della Comunicazione, gli attacchi lanciati giovedì scorso dagli Stati Uniti sono stati fermati. "Abbattimento drone? Una risposta risoluta"
Sono stati "neutralizzati" tutti i cyber attacchi lanciati giovedì notte dall'Us Cyber command che, secondo il Washington Post, avrebbero preso di mira i sistemi informatici iraniani per il controllo ed il lancio dei missili sotto il comando dei Guardiani della Rivoluzione. Lo ha sottolineato il ministro iraniano delle Tecnologie dell'informazione e della Comunicazione, Mohammad Javad Azari Jahromi, citato dall'emittente 'Press Tv'.
"I media chiedono se i presunti attacchi informatici contro i sistemi iraniani di controllo dei missili abbiano avuto luogo - Jahromi ha twittato riferendosi all'offensiva dell'Us Cyber command -. Ce l'hanno messa tutta, ma non sono ancora riusciti ad eseguire un attacco con successo".
"Stiamo affrontando il cyber-terrorismo da tanto tempo - ha osservato il ministro -. L'anno scorso abbiamo neutralizzato 33 milioni di attacchi con il firewall (nazionale, ndr)".
L'abbattimento del drone avvenuto la scorsa settimana mentre sorvolava le acque del Golfo (in territorio iraniano secondo Teheran) è stata una "risposta risoluta" agli Stati Uniti ed è una reazione che in futuro può ripetersi, ha poi dichiarato il comandante della Marina iraniana, il contrammiraglio Hossein Khanzadi, citato dall'agenzia di stampa 'Tasnim'. "Tutti hanno visto l'abbattimento del drone senza pilota - ha affermato Khanzadi - Posso assicurare che questa risposta risoluta può essere ripetuta ed il nemico lo sa".
In ogni caso, spiega il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Abbas Mousavi, l'Iran "non vuole un aumento delle tensioni" in Medio Oriente. "Accogliamo positivamente l'allentamento delle tensioni nella regione. Non vogliamo un aumento delle tensioni", ha affermato Mousavi, citato dall'agenzia di stampa semiufficiale 'Isna'.
Con l'Iran "siamo pronti a negoziare senza precondizioni". A dichiararlo, prima di partire per una visita in Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, è stato il segretario di stato americano Mike Pompeo. "Sono fiducioso che nel preciso momento in cui saranno pronti ad impegnarsi con noi, saremo pronti ad avviare questi colloqui", ha affermato Pompeo attribuendo la sua visita a Riad e Abu Dhabi al desiderio di assicurarsi che gli Stati Uniti siano "strategicamente allineati" con i loro alleati e capire come "costruire una coalizione globale".