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'Minaccia sicurezza nazionale', Al Bano in lista nera Ucraina

Il cantante pugliese all'Adnkronos: "Mai fatto politica ma se Putin è bravo lo dico". L'eurodeputato Borghezio lo difende: "Vergognoso ostracismo"

(Fotogramma)
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11 marzo 2019 | 13.06
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Al Bano è stato inserito nelle persone considerate come "una minaccia per la sicurezza nazionale" in Ucraina, come emerge dall'elenco aggiornato nei giorni scorsi pubblicato sul sito del ministero della cultura a Kiev in risposta a una richiesta dei servizi dell'Sbu, scrive il Kiev Post. Sono 147 gli artisti inseriti in questa lista sin dal 2015. Fra loro, anche il regista russo Nikita Mikhalkov. Il cantante non ha mai fatto mistero della sua ammirazione per Putin, che ha anche incontrato nel 2017. "Io una minaccia per la sicurezza dell'Ucraina? Ma figuriamoci: io sono una persona normale, che canta. Non ho mai fatto politica" dice il cantante pugliese all'Adnkronos. Ad Al Bano viene rimproverata la sua pubblica ammirazione per Putin e il cantante ribatte "se qualcuno merita di essere nominato in positivo io lo faccio" aggiungendo subito che "non ho mai fatto neanche una dichiarazione contro l'Ucraina. Io porto canzoni di pace e non di guerra e non a caso il brano 'Libertà' è stato inserito tra quelli di maggior successo proprio in Ucraina". "Anni fa mi successe qualcosa del genere con l'Azerbaijan: avevo cantato in una città armena senza sapere del vecchio conflitto tra i due paesi, ma non avevo cantato contro l'Azerbaijan, avevo solo cantato in Armenia. Poi ci ciano chiariti e ora sono amato anche in Azerbaijan". "La mia coscienza, allora come oggi, è libera tranquilla, non ho mai fatto o detto niente contro l'Ucraina. Mi hanno chiesto in tutte le parti del mondo perché vado in Russia e ho sempre risposto che vado perché mi chiamano per cantare, come è normale; poi sulla Russia dico quel che penso senza volere offendere o criticare altri Paesi. Passerà anche questa, ci chiariremo, non vedo l'ora di incontrare l'ambasciatore dell'Ucraina in Italia per capire meglio".

Nei giorni scorsi l'Ucraina aveva annunciato la sua decisione di non partecipare all'edizione di quest'anno del concorso canoro Eurovision (che si terrà a maggio in Israele) dopo che la cantante più votata e quindi scelta dal broadcaster nazionale Maruv aveva rifiutato di accogliere le richieste imposte dagli organizzatori, fra cui la cancellazione dei concerti che aveva previsto in Russia, e la stessa cosa hanno poi fatto i successivi tre artisti nella classifica.

BORGHEZIO LO DIFENDE - "Esprimo totale condanna nei confronti del provvedimento - dice l'eurodeputato della Lega Mario Borghezio -, totalmente illegittimo ed infondato, con il quale l'Ucraina ha decretato l'ostracismo nei confronti di Al Bano, uno fra i migliori rappresentanti della musica leggera e della canzone popolare italiana nel mondo". "Farò sentire immediatamente la mia voce a Strasburgo sia in forma scritta che orale ed esprimo fin d'ora totale solidarietà all'artista, noto ovunque come cantore dei sentimenti di pace, fratellanza e libertà", conclude il leghista.

NON SOLO ALBANO - Ma nella lista nera dell'Ucraina non compare, ovviamente, solo Al Bano. Insieme al cantante, ultimo aggiunto lo scorso 6 marzo, compaiono altre 146 persone, fra cui l'attore francese Gerard Depardieu e quello americano Steven Seagal, entrambi fan dichiarati di Vladimir Putin e cittadini onorari russi.

Ma anche Yuliya Samoilova, la cantante russa in sedia a rotelle che era stata candidata da Mosca a Eurovision 2017, edizione ospitata proprio in Ucraina, innescando nuove polemiche incrociate fra i due paesi ex fratelli. Colpito dal bando anche il crooner originario del Donbass noto anche come il 'Frank Sinatra sovietico' Yosip Kobzon, ora 77enne deputato alla Duma e il suo collega serbo Goran Bregovic. Molti degli artisti considerati come minaccia alla sicurezza nazionale ucraina si sono esibiti in Crimea o ne hanno sostenuto l'annessione alla Russia.

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