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Abusi, sospeso il cardinale Pell

Il porporato australiano, già tesoriere del Vaticano, è stato considerato colpevole da un tribunale di Melbourne. Non può celebrare o avere contatti coi minori

(Afp) - AFP
(Afp) - AFP
26 febbraio 2019 | 06.53
LETTURA: 4 minuti

Il cardinale australiano George Pell, tesoriere del Vaticano, è stato giudicato colpevole da un tribunale di Melbourne per abusi sessuali nei confronti di minori. Il porporato, 77 anni, è accusato di aver stuprato un ragazzino e averne molestato un altro negli anni Novanta. A giudicarlo colpevole, dopo due giorni di deliberazioni, è stata una giuria del tribunale della contea di Victoria l'11 dicembre scorso ma la condanna è stata resa nota solo oggi. Pell, il più alto funzionario della Chiesa cattolica ad essere coinvolto in un caso di pedofilia, resta libero su cauzione in attesa della sentenza che potrebbe arrivare a metà marzo. Rischia fino a 50 anni di carcere.

Intanto, in attesa del compimento della vicenda giudiziaria, Bergoglio ha avviato una serie di misure nei confronti di Pell come la proibizione dell'esercizio pubblico del ministero episcopale e di qualsiasi contatto con minori. "La Santa Sede prende atto della sentenza di condanna in primo grado nei confronti del cardinale George Pell - dichiara il portavoce del Vaticano, Alessandro Gisotti -. Una notizia dolorosa che, siamo ben consapevoli, ha scioccato moltissime persone, non solo in Australia. Come già affermato in altre occasioni, ribadiamo il massimo rispetto per le autorità giudiziarie australiane. In nome di questo rispetto, attendiamo ora l'esito del processo d'appello ricordando che il cardinale Pell ha ribadito la sua innocenza e ha il diritto di difendersi fino all'ultimo grado".

"Ci uniamo ai vescovi australiani nel pregare per tutte le vittime di abuso, ribadendo il nostro impegno a fare tutto il possibile affinché la Chiesa sia una casa sicura per tutti, specialmente per i bambini e i più vulnerabili" fa sapere Gisotti. Papa Francesco, "per garantire il corso della giustizia, ha confermato le misure cautelari già disposte nei confronti del cardinale George Pell al rientro in Australia: in attesa dell'accertamento definitivo dei fatti, al cardinale Pell è proibito in via cautelativa l'esercizio pubblico del ministero e, come di norma, il contatto in qualsiasi modo e forma con minori di età".

CHI E' - Il 77enne era stato consigliere finanziario di Papa Francesco e ministro dell'economia del Vaticano. Cardinale dal 2003, era stato chiamato da Papa Francesco nel 2013 a far parte del Consiglio dei Cardinali per la riforma della Curia Romana, il cosiddetto C9. Nel 2014, venne chiamato per la prima volta a testimoniare davanti alla Royal Australian Commission che investiga sugli abusi sessuali e fu accusato tra il dicembre 2015 e il febbraio 2016 di proteggere altri sacerdoti dagli abusi commessi contro minori negli anni Settanta.

In videoconferenza da Roma, rispose alla Commissione australiana e negò di essere a conoscenza dei fatti accaduti nella diocesi di Ballarat. Nell'ottobre 2016, il cardinale venne interrogato a Roma da legali australiani, questa volta con l'accusa di pedofilia nella sua ex diocesi di Melbourne. Alla fine di giugno 2017, venne formalmente accusato di violenza sessuale su un minorenne. Chiamato a comparire il 26 luglio davanti a un tribunale, il cardinale Pell lasciò la Segreteria dell'Economia in Vaticano. Pell si è dichiarato innocente durante tutto il processo e il suo avvocato prevede di ricorrere in appello.

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