Monsignor Galantino: "Vicenda immobile Londra ha pesato, ipocrita negarlo"
Più controlli e maggior visibilità dell’Obolo di San Pietro "in modo che il Popolo di Dio che aiuta con la sua generosità a sostenere la missione del Vescovo di Roma possa farlo con la fiducia che i suoi contributi siano amministrati in maniera adeguata, trasparente e con l’esercizio dei dovuti controlli". Il Papa ha pubblicato un nuovo Motu Proprio con il quale converte in legge ciò che aveva già scritto nella lettera del 25 agosto scorso al Segretario di Stato. "Questo Motu Proprio rappresenta un altro passo importante nella riforma della Curia. La decisione arriva prima del 1 gennaio, per l’implementazione nel budget del 2021", spiega il Vaticano.
"La Commissione istituita dal Pontefice per il passaggio delle funzioni economiche e finanziarie dalla Segreteria di Stato all’Amministrazione del Patrimonio della Santa Sede, per la gestione, e alla Segreteria per l’Economia, per il controllo, che ha lavorato nelle ultime settimane, continuerà a precisare alcuni dettagli tecnici fino al 4 febbraio, come era previsto", spiega ancora il Vaticano.
Galantino: "Vicenda immobile Londra ha pesato, ipocrita negarlo"
La "nuova legge viene a ridurre il numero di responsabili economici nella Santa Sede e a concentrare l’amministrazione, la gestione e le decisioni economiche e finanziarie nei Dicasteri rispondenti allo scopo. Con essa, - ragguaglia la nota del Vaticano- il Santo Padre vuole procedere ad una migliore organizzazione della Curia Romana e a un funzionamento ancora più specializzato della Segreteria di Stato, la quale potrà con maggior libertà aiutare Lui ed i Suoi successori nelle questioni di maggiore rilevanza per il bene della Chiesa. Il cosiddetto "Ufficio Amministrativo" della Segreteria di Stato, dato che non avrà più da gestire o decidere su fondi ed investimenti, ridimensiona le sue funzioni".
"Il Motu Proprio stabilisce un maggior controllo e una migliore visibilità dell’Obolo di San Pietro e dei fondi che procedono dalle donazioni dei fedeli. Inoltre, si rinforzano controlli specifici su alcuni Enti relazionati alla Santa Sede che gestiscono conti e fondi provenienti da donazioni. Con queste decisioni - annota ancora il Vaticano-il Santo Padre esprime il Suo personale impegno, e quello della Curia Romana, per una maggiore trasparenza, una più chiara separazione di funzioni, una maggiore efficacia nei controlli e un maggior adeguamento dell’economia della Santa Sede alla missione della Chiesa".
NUOVO PASSO PER LA RIFORMA DELLA CURIA - Il Papa, con il nuovo motu proprio, ha concretizzato un nuovo passo per la riforma della Curia romana. Il motu proprio "Per una migliore organizzazione" -con il quale il Pontefice rende legge ciò che aveva già deciso a fine agosto dopo gli scandali finanziari - rende così operativo il trasferimento di investimenti e liquidità dalla Segreteria di Stato all’Apsa.
"L’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica - si legge nel primo dei quattro articoli della Lettera Apostolica dedicato ai Fondi Papali - costituirà un accantonamento di bilancio denominato Fondi Papali, che per maggiore trasparenza farà parte del bilancio consolidato della Santa Sede, per il quale dovrà tenersi contabilità separata, con l’apertura di specifici sottoconti per: il Fondo denominato «Obolo di San Pietro», con tutte le sue diverse suddivisioni e articolazioni; il Fondo denominato ‘Fondo Discrezionale del Santo Padre’; ciascuno dei fondi denominati ‘Fondi Intitolati’, che abbiano un particolare vincolo di destinazione per volontà dei donanti o per disposizione normativa".
L’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, presieduta da mons. Nunzio Galantino, informera’ ‘periodicamente sulla situazione dei fondi la Segreteria di Stato, la quale continua a collaborare nella raccolta degli stessi". Inoltre, "le spese e gli altri atti di disposizione a valere sul sottoconto Fondo Discrezionale del Santo Padre possono compiersi solo su Sua personale decisione. Le spese a valere sugli altri sottoconti saranno erogate dall’ Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica a richiesta della Segreteria di Stato secondo il bilancio preventivo approvato. Tutti gli altri atti di disposizione a valere su questi sottoconti e quelli non previsti dal bilancio preventivo sono sottoposti dal Presidente dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica all’autorizzazione preventiva del Prefetto della Segreteria per l’Economia, il quale esercita un controllo specifico verificando preventivamente la corrispondenza con le istruzioni ricevute dal Santo Padre sull’uso dei Suoi fondi, la capienza e la liquidità degli stessi e la rispondenza delle disposizioni all’eventuale vincolo di destinazione".
In ogni caso, dispone il motu proprio del Papa, "le disposizioni di pagamento non preventivate e di investimento a valere sui Fondi Papali date dal Presidente dell’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica devono essere controfirmate dal Prefetto della Segreteria per l’Economia, il quale ne verifica preventivamente la corrispondenza alle disposizioni e alle autorizzazioni date".