Così il presidente Apsa dopo il nuovo motu proprio del Papa che rende legge il controllo degli investimenti
Il nuovo motu proprio del Papa - con il quale è diventato legge il controllo degli investimenti dalla Segreteria di Stato all’Apsa - si è reso necessario anche in relazione allo scandalo finanziario legato alla vicenda dell’immobile londinese. "Sarebbe ipocrita affermare che non ha pesato - osserva mons. Nunzio Galantino, presidente Apsa, a Vatican News -. Di sicuro il Papa aveva già tracciato una strada, ma la vicenda dell’immobile londinese ha aiutato a far comprendere quali fossero i meccanismi di controllo da rafforzare. Ci ha fatto capire molte cose: non solo quanto abbiamo perso - un aspetto questo che stiamo ancora valutando - ma anche come e perché lo abbiamo perso".
"Per quanto riguarda l’Obolo - osserva Galantino - il Papa ha sempre chiesto che vi fosse una distinzione più marcata rispetto ad altri fondi disponibili, legata fondamentalmente alle sue indicazioni. L’Obolo di San Pietro è sorto come contributo dei fedeli, delle Chiese locali, alla missione del Papa che è pastore universale, ed è quindi destinato alla carità, all’evangelizzazione, alla vita ordinaria della Chiesa e delle strutture che aiutano il Vescovo di Roma a svolgere il suo servizio. L’Obolo sarà amministrato e gestito dall’APSA e dalla Segreteria per l’Economia secondo le indicazioni dirette del Papa, come fondo distinto da altri fondi che hanno altre destinazioni".