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"Qualcuno morirà, pazienza": bufera su Guzzini (Confindustria Macerata)

Dopo le polemiche, la nota con le scuse di Guzzini: "Ho sbagliato nei contenuti e nei modi"

15 dicembre 2020 | 11.13
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"Anche se qualcuno morirà, pazienza". Le parole del presidente di Confindustria Macerata, Domenico Guzzini, rimbalzano online e scatenano le polemiche. Guzzini è intervenuto ieri nell'evento 'Made For Italy per la Moda'. "Ci aspetta un Natale molto magro, stanno pensando di restringere ulteriormente. Questo significa andare a bloccare un retail che si stava rialzando per la seconda volta dalla crisi e lo stanno mettendo nuovamente in ginocchio. Io penso che le persone sono un po’ stanche e vorrebbero venirne fuori. Anche se qualcuno morirà, pazienza. Così diventa una situazione impossibile, impossibile per tutti", le sue parole che animano la discussione su Twitter e proiettano il tema tra le tendenze.

Nel primo pomeriggio di oggi, le scuse di Guzzini in una nota: "Sinceramente - scrive - chiedo scusa a tutti e in particolare alle famiglie toccate dal dramma del Covid, per la frase che ho pronunciato ieri nel corso del Forum Made For Italy. Ho sbagliato nei contenuti e nei modi. Parlavo della vita aziendale e delle prospettive del lavoro e invece, preso dalla discussione, ho fatto un’affermazione sbagliata, che non raffigura il mio pensiero né tantomeno quello dell’Associazione che rappresento". Guzzini, riconosce nella nota di "aver sbagliato completamente".

"Sono molto addolorato per la mia dichiarazione che, quando ho riascoltato, ho realizzato quanto fosse grave e distante da ciò che penso, cioè che il bene più importante della vita di ognuno di noi siano la salute e la famiglia", conclude.

PRESIDENTE CONFINDUSTRIA MARCHE - "Non ho ancora sentito Domenico Guzzini. Da come lo conosco, mi è sembrato subito strano che avesse detto questa frase. Anche perché quando è scoppiata l'emergenza Covid a marzo è stato uno dei più attivi nell'avviare tutte le misure per mettere in sicurezza i suoi collaboratori. Le scuse credo che siano come minimo doverose, soprattutto in questo momento, in cui ci sono persone malate, che stanno soffrendo, e soprattutto perché sembra che passi il concetto che il profitto viene prima di tutto. E invece no: prima viene la salute, prima vengono le persone e i collaboratori, prima viene il benessere di tutti, e poi eventualmente viene il profitto". Così, con Adnkronos/Labitalia, il presidente di Confindustria Marche, Claudio Schiavoni, commenta la vicenda che ha visto protagonista il presidente di Confindustria Macerata.

"Ho lavorato e collaborato con lui in modo molto stretto tra marzo e aprile -ribadisce ancora Schiavoni- in occasione della prima ondata e ho visto una persona molto preoccupata e molto attenta a quella che è la salute dei propri collaboratori. Non mi sembra uno che dice 'chi se ne frega'", continua.

E per il presidente degli industriali marchigiani, "in momenti come questi, non si può pensare che il profitto dell'azienda sia superiore ai problemi di salute che possono avere le singole persone". Anche se, allo stesso tempo, sottolinea Schiavoni, "è vero anche che siamo tutti in un momento di grossa difficoltà".

"Non scuso le affermazioni di Guzzini, ma dico che oggi anche gli imprenditori sono sotto stress perché, comunque, stiamo portando avanti la carretta, stiamo facendo di tutto e di più per tenere in piedi le nostre aziende e quindi, ripeto, non giustificando queste parole, dico che in momenti di tensione si possono anche dire cose che uno non pensa, magari anche preso dalla foga o inserito in un altro discorso", ribadisce.

Di certo, la logica del profitto, sottolinea Schiavoni, non è quella che anima la maggior parte delle imprese in questo momento. "Buona parte degli imprenditori -spiega- non ragiona così. E ne stiamo dando prova da marzo ad oggi e non a caso i posti di lavoro sono quelli più sicuri, dove la gente è più controllata, con mascherine e plexiglass, misurazione della temperatura, gel igienizzante. Tutto quello che c'era da mettere in piedi, l'abbiamo fatto, accollandoci anche dei costi non indifferenti. E quindi non passi il concetto che l'imprenditore guarda al profitto a discapito della salute delle persone. Assolutamente no, nella maniera più assoluta", conclude.


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