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Papà di Gioele in lacrime: "Amo mio figlio e lo voglio trovare"

Straziante appello di Daniele Mondello a "chiunque abbia visto qualcosa"

(Foto da Facebook)
(Foto da Facebook)
14 agosto 2020 | 10.16
LETTURA: 4 minuti

dall'inviata Elvira Terranova

Il volto di Daniele Mondello è trasformato. E' lontano il ricordo del deejay di hardstyle con il ciuffo lungo e selvaggio davanti che abbiamo imparato a conoscere dalle foto e dai video. Il papà di Gioele guarda dritto nel cellulare e con la voce rotta dal pianto dice: "Volevo fare questo appello: chiunque abbia visto qualcosa dopo l'incidente, nelle campagne, si faccia avanti e chiami la Polizia. Io amo mio figlio e lo voglio trovare". Non ce la fa a continuare a parlare. E' il nuovo, straziante appello, tra le lacrime, del papà di Gioele, il bimbo di 4 anni scomparso dallo scorso 3 agosto insieme con la madre, Viviana Parisi, poi trovata morta sotto un traliccio. L'uomo, visibilmente scosso e dimagrito, si è rivolto a chiunque abbia visto qualcosa dopo l'incidente avvenuto il 3 agosto sulla A20 Messina-Palermo ma soprattutto di quanto accaduto dopo, nelle campagne, da dove si sono perse le tracce di madre e figlio. Da oggi sono alla ricerca del piccolo anche i cacciatori di Sicilia, specializzati nella ricerca di latitanti. Come conferma l'avvocato Pietro Venuti, il legale della famiglia del bambino dopo avere incontrato il procuratore di Patti (Messina) Angelo Vittorio Cavallo. "Avranno l'obiettivo di perlustrare tutta la zona - dice- e sono in arrivo anche altre unità cinofile che perlustreranno la zona". Intanto emergono sempre nuovi particolari dall'inchiesta.

"C'è la conferma che il bambino era sereno e tranquillo è che era a bordo della Opel della madre", ha detto l'avvocato Pietro Venuti, legale della famiglia del piccolo Gioele, prima di lasciare la Procura di Patti (Messina) dove ha incontrato il Procuratore Cavallo. L'avvocato non ha però visto il video ma ha saputo che "non piangeva e che era tranquillo". "Sono aperte diverse piste - dice il legale - abbiamo concordato con il procuratore che le due persone che hanno prestato soccorso e si sono avvicinate alla mamma non si rendono rintracciabili. Faccio anche io l'invito. Possono stare tranquilli". Un altro particolare arriva dall'incidente del 3 agosto sull'autostrada Messina-Palermo e che ha coinvolto Viviana Parisi e il piccolo Gioele. "I due addetti alla manutenzione, dopo che il mezzo ha urtato e la signora è scesa dal mezzo, hanno subito bloccato il traffico", ha detto l'avvocato Pietro Venuti, legale della Famiglia dopo avere lasciato la Procura di Patti (Messina) per incontrare il procuratore Angelo Vittorio Cavallo. I turisti del Nord, di cui si sono poi perse le tracce, "si fermano subito dopo - dice il legale - scendono dall'auto e vanno ad avvicinarsi alla donna. I due addetti in quel momento bloccarono il transito del mezzo". Non solo. "C'è stata un' accelerazione delle indagini ed è stato coperto quel buco di 20 minuti dall'uscita autostradale di Sant'Agata di Militello, quindi sono qui per rappresentare al procuratore alcune riflessioni e alcuni dubbi da parte dei familiari e chiedere a che punto sono le indagini alla luce del video e capire nei prossimi giorni come ci si indirizza nella ricerca del bambino".

"E' chiaro che c'è una vasta area che deve essere attenzionata quindi è necessario un maggiore contributo da parte delle Forze dell'ordine nella ricerca- dice - La famiglia crede che Viviana avesse il desiderio di recarsi alla piramide della Fiumara d'arte, desiderio maturato nel corso di questa chiusura per il Covid 19 e lo aveva rappresentato ai familiari e agli amici". "Si era allontanata senza dire il programma che effettivamente aveva in mente. Alcuni familiari e amici della famiglia si sono recati sul posto e hanno iniziato autonomamente delle ricerche, ma tutt'ora non ci sono esiti", aggiunge. Ed entra in campo anche una sensitiva. "Sono convinta che Gioele verrà ritrovato a breve. Verrà restituito alla sua famiglia. Lui è lì vicino alla madre e probabilmente è adagiato sotto alcune foglie", ha detto Rosemary Laboragine, la sensitiva che è stata contattata dalla famiglia di Gioele Mondello, il bambino scomparso lo scorso 3 agosto con la madre Viviana Parisi, poi trovata morta. "Sono giorni che sto male per la situazione di questo bambino- dice la sensitiva- Se non dovesse essere ritrovato nei prossimi giorni verrò io lì". Intanto Le ricerche del piccolo Gioele si estendono anche nel sottosuolo delle campagne di Caronia (Messina). La conferma arriva dal procuratore di Patti, Angelo Vittorio Cavallo, che, parlando con i cronisti davanti alla procura, ha spiegato di avere dato incarico a una geologa forense "esperta nelle ricerche del sottosuolo", e aggiunge: "Proviamo anche questa carta". Intanto, lo stesso magistrato conferma che "nel video ripreso all'uscita di Sant'Agata di Militello il piccolo Gioele era ancora vivo". "Le ricerche proseguono senza sosta", assicura Cavallo.

Di mattina Mariella Mondello, zia di Gioele si presenta invece bel Campo base delle ricerche. E dice: "Bisogna intensificare ulteriormente le ricerche di Gioele, servono più uomini e mezzi". La donna, che è la sorella di Daniele Mondello, il padre di Gioele, insieme con un altro fratello si è presentata questa mattina nel 'campo base' delle ricerche per annunciare ai vigili del fuoco che avrebbe avviato delle ricerche "da sola". Ma dopo due ore circa è tornata ed ha chiesto rinforzi per la ricerca del piccolo Gioele. "Viviana non avrebbe mai abbandonato suo figlio", dice ancora. E conclude: "Bisogna trovare il bambino". Intanto mentre cala la sera i vigili del fuoco ispezionano un pozzo. Ma al momento sembra che non ci siano novità. E del piccolo Gioele non c’è ancora traccia. Dopo undici giorni.

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