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Covid, Sileri: "Preoccupa chi torna da vacanze più che migranti"

11 agosto 2020 | 13.42
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Sulla App Immuni: "Temuta ma è cruciale, così abbiamo individuato un focolaio in treno"

(Fotogramma)
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"Sono preoccupato per coloro che tornano dalle vacanze. I casi di contagio riguardano più queste persone che non i migranti che vengono controllati e quarantenati". A puntualizzarlo è il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, intervenuto oggi ad 'Agorà' su Rai3, a proposito del rischio contagi coronavirus. Sileri ribadisce la necessità di prestare "massima attenzione" ai migranti, che "devono essere testati" e "controllati perché non devono fuggire. Ma - sottolinea - sono più preoccupato dei casi che arrivano in business class". Al momento infatti, fa notare, i contagi "che osserviamo sono più dovuti a persone che tornano dalle vacanze. Ne abbiamo diversi di focolai che sono stati circoscritti e chiusi".

Parla poi della App Immuni che, dice Sileri, "è stata sottostimata, temuta, vista come un nemico o un orpello inutile. Ma in questa fase è fondamentale". "Se tuo figlio va a ballare in una discoteca o ad una festa da 100 persone, si ricorderà i nomi dei partecipanti se dovesse risultare positivo? A luglio - ricorda Sileri - grazie a Immuni, su un treno è stato individuato un positivo ed è stato bloccato un focolaio. Con il massimo rispetto della privacy".

"Sul vaccino credo che se ne parli troppo in questo momento, ed è prematuro". E' il pensiero del viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, che ha ricordato: il vaccino "ancora non è disponibile. O meglio è possibile che sia disponibile qualcosa di funzionante entro fine anno. Funzionare - ha puntualizzato Sileri - non significa che sia sicuro. Dobbiamo aspettare tutti i test di efficacia e sicurezza e poi il prodotto in larghe quantità. In questo momento, non avendo il vaccino a disposizione è dunque prematuro" parlarne, "anche perché non sappiamo cosa accadrà nei prossimi mesi con questa epidemia", conclude.

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