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Via Poma, il legale dei Cesaroni: "Possibile riaprire l'inchiesta"

A 30 anni dall'omicidio di Simonetta l'avvocato Mondani all’Adnkronos: "Si sarebbe potuto fare molto di più, il tempo non aiuta a superare le ferite". 30 anni fa il delitto rimasto senza un colpevole

(Fotogramma)
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04 agosto 2020 | 16.12
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"Sul caso di via Poma si sarebbe potuto fare molto di più, in particolare coinvolgendo esperti, anche stranieri. Tecnicamente si può sempre riaprire l’inchiesta, la possibilità processuale c’è ma servirebbe un passo da parte della Procura. Se lo Stato decidesse un approfondimento processuale dimostrerebbe un grande senso di civiltà”. Lo dice all’Adnkronos l’avvocato Federica Mondani, legale dei familiari di Simonetta Cesaroni, uccisa 30 anni fa, il 7 agosto 1990, in uno stabile di via Poma, a Roma, con 29 coltellate.

30 anni fa il delitto rimasto senza un colpevole

Il caso di Via Poma è una sconfitta del sistema giudiziario italiano, non si è individuato un colpevole”. Secondo il legale in particolare “con perizie di livello qualitativo superiore si sarebbero potuti fare passi in avanti” verso la verità. “Come parte civile avevamo chiesto di coinvolgere periti, esperti oltre confine, purtroppo tutto questo non è stato fatto – conclude l’avvocato Mondani - e oggi resta un grande dolore per la famiglia, il tempo non aiuta a superare le ferite”.

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