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Sgominata rete di pedofili, arresti in 15 regioni

Sequestrati file con immagini raccapriccianti di abusi su minori, vittime anche neonati (VIDEO)

(Fotogramma) - FOTOGRAMMA
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04 luglio 2020 | 07.49
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Sgominata dalla Polizia Postale una rete di pedofili italiani che su una nota piattaforma di messaggistica scambiavano materiale pedopornografico. Oltre 200 investigatori del Centro nazionale di contrasto alla pedopornografia online e del Compartimento polizia postale e delle comunicazioni di Torino stanno conducendo la più grande e complessa operazione di polizia degli ultimi anni, volta al contrasto della pedopornografia online, con il coordinamento della procura di Torino (Video).

Sono state eseguite 50 perquisizioni e arresti in 15 regioni italiane, per detenzione, diffusione ed in alcuni casi, di produzione di materiale pedopornografico.

Come fa sapere la polizia, "la capillare attività di indagine, fatta anche attraverso veri e propri pedinamenti virtuali, ha consentito di dare una identità certa ai nickname utilizzati in rete dai pedofili, portandoli allo scoperto e fuori dall'anonimato della rete".

Ingente il quantitativo di file sequestrati contenenti immagini raccapriccianti di abusi su minori, ritraenti vere e proprie pratiche di sadismo dove le vittime erano anche neonati.

L'indagine è il frutto di una proficua sinergica collaborazione di tipo internazionale con il National Child Exploitation Coordination Center (Ncecc) canadese che ha consentito di riscontrare tra gli utenti di una nota piattaforma di messaggistica istantanea comportamenti in violazione delle regole del portale integranti i reati di detenzione e diffusione di materiale pedopornografico.

Il materiale illegale, fa sapere la polizia, è risultato essere molto diversificato passando da foto che rappresentavano scene di nudo ad altre aventi contenuti raccapriccianti, ritraenti vere e proprie violenze sessuali dove le vittime erano spesso neonati; in alcuni casi si è riscontrata la presenza di materiale autoprodotto in ambito familiare.

In alcune immagini venivano coinvolti animali e adottate pratiche di sadismo, cosa che ha permesso, avvalendosi di un protocollo di categorizzazione del materiale illegale condiviso a livello internazionale, di creare una vera e propria profilazione dei criminali in base ai gusti espressi ed alle modalità di interazione in rete. Sulla stessa piattaforma, all'epoca dei fatti, condivideva materiale autoprodotto un soggetto già arrestato qualche mese prima dal Compartimento Polizia Postale di Torino nell'ambito di un´altra indagine in materia di pedopornografia on-line. La polizia postale ha isolato la posizione dei singoli nickname recuperando per ognuno di loro il materiale condiviso ed estrapolando le connessioni Ip utili al prosieguo delle indagini.

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