Il commissario: "Non spetta a me rifornire le farmacie, la Protezione Civile deve integrare approvvigionamenti". Sui tamponi: "Servono reagenti, abbiamo fatto una richiesta di offerta"
"Il prezzo delle mascherine chirurgiche fissato a 50 centesimi più Iva, quindi a 61 centesimi, resterà quello. Purtroppo, per speculatori e categorie simili, ciò è e ciò sarà: se ne dovranno fare una ragione". Sono le parole del commissario straordinario Domenico Arcuri. "Gli italiani vanno al supermercato e trovano le mascherine. Nella farmacie, no. Gli italiani sanno benissimo cosa fare, faccio fatica a prendermi colpe che non ho se nelle farmacie non trovano le mascherine. Io lavoro perché le trovino, ma no dipende solo dal sottoscritto. Intanto, le trovano al supermercato a 61 centesimi. Se le trovano lì e non le trovano nelle farmacie, il problema non sono i 61 centesimi: non è sostenibile l'idea che il fornitore delle farmacie debba essere solo lo stato", ripete in una conferenza fiume.
"Stiamo facendo la nostra parte. Sono benvenute le critiche dei cittadini, ma solo le loro. Chiedo un supplemento di pazienza, siamo sulla strada giusta. In questi 10 giorni, l’argomento principale della discussione nel nostro paese sono state le mascherine. Il prezzo delle mascherine chirurgiche fissato a 50 centesimi più Iva, quindi a 61 centesimi, resterà quello. Purtroppo, per speculatori e categorie simili, ciò è e ciò sarà: se ne dovranno fare una ragione. La giungla che abbiamo lambito e la speculazione che abbiamo osservato non c’è e non tornerà”, dice ancora. "Ho letto e ascoltato alcune manifestazioni di una doppia morale: io, che posso permettermi di comprare una mascherina a 5 euro lo faccio, che mi importa se qualche altro cittadino non può farlo? Questo è inaccettabile per gli occhi e per i portafogli dei cittadini. Io potevo comprare le mascherine e mandarle ad ospedali e forze dell’ordine. Poi, avrei potuto girarmi dall’altra parte. Ma non l’ho fatto, nell’interesse dei cittadini, e sono orgoglioso di non averlo fatto”, afferma.
"Qualcuno dirà 'il commissario predica, ma i fatti quali sono?'. Alla fine di quest’emergenza, sono convinto che qualcuno dirà che sono accaduti due fatti importanti nel nostro paese. Primo: abbiamo rafforzato il sistema sanitario del nostro paese, che ne aveva bisogno. Abbiamo distruibuito 4403 ventilatori negli ospedali di tutto il paese. Ieri sera, i ricoverati in terapia intensiva per Covid erano 999. Secondo: smetteremo di essere dipendenti dall’importazione di dispositivi di protezione individuale. Sono due fatti, due differenze tra quello che c’era prima e quello che resterà dopo", prosegue.
Arcuri si sofferma sulle polemiche legate alle farmacie. "Non voglio esimermi dalla questione che riguarda l’accordo con distributori e farmacisti. Comincerei smentendo due fake news. Non è il commissario a dover rifornire le farmacie o i distributori. Né il commissario si è mai impegnato a farlo. Il commissario si è impegnato ad integrare, ove possibile, le forniture che le varie categorie riescono a procurarsi attraverso le varie reti. La seconda fake news: se le mascherine sono nei supermercati e non nelle farmacie, c’è un difetto nella rete di approvvigionamento. Dobbiamo lavorare per rimediare, ma è necessario comprendere: i cittadini possono andare alla Conad a comprare una mascherina a 50 centesimi più 11 centesimi di Iva. E questo succede", dice ancora.
"Perché i distributori delle farmacie non riescono ad approvigionarsi? Perché evidentemente non hanno la quantità di mascherine uguale a quella che avevano dichiarata di avere. Terza cosa: i farmacisti non c’entrano nulla, continueranno a vendere tutte le mascherine che riusciranno ad avere. Anche per la distribuzione nelle farmacie è stato stipulato un accordo con la possibilità che il prezzo venga parzialmente supportato dal commissario, affinché i cittadini possano acquistare le mascherine al prezzo giusto", dice Arcuri. La Protezione Civile "continua nei limiti del possibile ad integrare gli approvvigionamenti. Ma integrare non significa sostituire. Nessuno ha mai pensato che il commissario e la Protezione Civile dovessero essere l'escusivo fornitore di mascherine alla distribuzione delle farmacie: nessuno l'ha mai detto e nessuno l'ha mai sottoscritto".