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Coronavirus, Zaia: "Prossima settimana cruciale"

Il governatore del Veneto: "Sacrificio finora è servito. Fondi ai Comuni? Non basta, ma aiuta". Il bollettino della Regione

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29 marzo 2020 | 13.49
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"Io spero che il cambio di direzione ci possa essere la prossima settimana. Se si rispetta l'ordinanza, infatti possiamo considerare la prossima settimana come quella cruciale e i nostri modelli matematici ci dicono che il sacrificio fatto finora è servito. Io spero per domenica prossima di poter dire che stiamo cambiando direzione, anche se con 2 mila persone in ospedale, 355 in terapia intensiva e quasi 400 morti non si può sorridere e per questo bisogna continuare con le restrizioni". Lo ha detto il presidente del Veneto, Luca Zaia oggi nel consueto punto stampa. Zaia ha quindi ribadito che "se verranno rispettate le previsioni entro il 15 aprile si arriverà al picco e poi spero per fine maggio inizio giugno tutto finisca e si torni alla normalità". E il governatore del Veneto ha spiegato "per questo stiamo valutando come rinnovare l'ordinanza che scade il 3 aprile".

"Quello che ci preoccupa oggi è il caso Verona, che paga la contiguità con il grande focolaio della provincia di Brescia, in ogni caso - spiega ancora Zaia - la situazione è sotto controllo e stiamo allestendo nuove terapie intensive e soprattutto le case di riposo, purtroppo hanno come ospiti i candidati perfetti per il virus: bisogna evitare che diventi una strage, per questo stiamo fornendo dispositivi di sicurezza, tutti i giorni alle Ulss forniamo mascherine e altro materiale, e avvieremo uno screening, con un nuovo piano ad hoc proprio per le case di riposo e non escludo la possibilità di spostamento di alcuni ospiti, ma non negli ospedali".

Sui fondi appena stanziati dal governo ai Comuni, "non voglio fare polemiche, dico 'non basta, ma aiuta'". E il governatore del Veneto ha sottolineato che: "Certo, tutti noi vorremmo un vero e proprio Piano Marshall come ha fatto la Germania con 550 mld di finanziamenti alle imprese, ma soprattutto un quadro preciso, ed è quello che chiedono le imprese grandi e piccole che mi dicono 'stiamo navigando a vista, dateci una direzione precisa'. ma - lo ripeto - oggi è scandalosa l'assenza dell'Europa: dov'è? Il mio invito al governo è di farsi sentire in Europa, di battere i pugni e se necessario spaccare tutto".

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