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Coronavirus, treno deragliato: chi era sul posto deve informare Asl

(Adnkronos)
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27 febbraio 2020 | 16.57
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Da stanotte la polemica impazza sui social, sulle pagine facebook, rimbalza fra gli abitanti del Lodigiano e gli impiegati della Regione Lombardia dopo il video del governatore Fontana con la mascherina. Una polemica che si rifà alla tragedia ferroviaria del 6 febbraio scorso a Ospedaletto Lodigiano (tra Casaletto Lodigiano e Livraga, comuni attaccati all’area a rischio contagio) e alla presenza sul luogo della tragedia di numerose persone, dai tecnici delle Ferrovie a uomini delle forze dell'ordine fino ad autorità istituzionali e locali.

Fra queste anche Fontana che si è recato sul luogo dell'incidente immediatamente dopo il sinistro facendo poi visita ad alcuni feriti presso l'ospedale di Lodi. Polemiche alimentate da quanto previsto nel Dpcm varato il 23 febbraio scorso che invita chiunque sia stato nelle zone rosse, o vi abbia transitato anche fugacemente, a darne immediata segnalazione al Dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria locale. Se lo abbia fatto Fontana o le altre persone presenti a vario titolo sul luogo del disastro ferroviartio non è dato saperlo.

L'obbligo, stando a quanto riporta il Dcpm, scattava dal 1 febbraio scorso. Ma cosa recita il decreto sul punto? "In attuazione dell'articolo 3, comma 1, del decreto-legge 23 febbraio 2020, n. 6, e per le finalità di cui al medesimo articolo, gli individui che dal 1° febbraio 2020 sono transitati ed hanno sostato nei comuni di cui all'allegato 1 al presente decreto", ovvero quelli del lodigiano e padovano definiti comunemente zone rosse, "sono obbligati a comunicare tale circostanza al Dipartimento di prevenzione dell'azienda sanitaria competente per territorio, ai fini dell'adozione, da parte dell'autorità sanitaria competente, di ogni misura necessaria, ivi compresa la permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva".

Transitare vuol dire che chiunque sia passato di la’ dovrebbe segnalarlo. Una cosa non di poco conto, considerando le decine di migliaia di pendolari in transito ma anche automobilisti che, ad esempio, hanno lasciato la A1 imboccando l’uscita Casalpusterlengo.

E se ad oggi la zona è letteralmente blindata, certo non lo era prima che scattasse l’emergenza, quando automobilisti e pendolari ancor si muovevano serenamente sul crocevia della Milano-Bologna-Roma-Napoli-Salerno che ruota attorno a Casalpusterlengo o sullo snodo della Mantova-Cremona-Milano. Per dire: a quanto risulta all'Adnkronos uno dei poliziotti ferroviari che avevano condotto le indagini e’ stato posto in quarantena. Stefania Piazzo, direttrice del quotidiano online ‘l’indipendenza nuova’, raccoglie e rilancia interrogativi proprio sulla (presunta) mancata comunicazione alle autorità sanitarie competenti di esponenti politici, giornalisti, soccorritori accorsi sul luogo del deragliamento. L’interrogativo, alla luce del ferreo dicktat del decreto governativo, e’ lecito: si saranno autodenunciati?

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