A nulla erano valse le sue scuse, finì nel tritatutto dei social
Si è ucciso all'alba con un colpo della sua pistola d'ordinanza l'agente della polizia locale di Palazzolo sull'Oglio in provincia di Brescia che il 24 gennaio scorso aveva parcheggiato l'auto di servizio in un posto riservato ai disabili a Bergamo. A nulla erano valse le sue scuse e la decisione di automultarsi: era finito nel tritatutto dei social. L'uomo aveva 44 anni. Ancora da chiarire i motivi esatti del suo gesto. ''E' un fatto che ha scosso tutti in maniera forte" dice all'Adnkronos il sindaco di Palazzolo sull'Oglio, Gabriele Zanni. "E' un fallimento umano e professionale per tutti; in primis, per non aver recepito se c'erano delle avvisaglie''. ''Inutile stare a indagare o a capire quali erano le motivazioni. E' una grande tragedia e un grande dolore per tutti - conclude -. Nessuno si poteva immaginare o aspettare qualcosa di simile''.
"E' un fatto che ha scosso tuti in maniera forte, è un fallimento umano e professionale per tutti; in primis, per non aver recepito se c'erano delle avvisaglie'", ha detto all'Adnkronos il sindaco di Palazzolo sull'Oglio, Gabriele Zanni. ''Inutile stare a indagare o a capire quali erano le motivazioni. E' una grande tragedia e un grande dolore per tutti. Nessuno si poteva immaginare o aspettare qualcosa di simile".
''No, non volevamo trasformarlo in un mostro", ha detto Giovanni Manzoni, presidente dell'Anmic di Bergamo. Era stata proprio la pubblicazione della foto dell'auto parcheggiata male su Facebook da parte del presidente a dare il via alla ridda di commenti sui social. ''Ma con lui e il comandante della polizia ci eravamo già chiariti -dice all'Adnkronos- si era scusato, era tutto finito dalla mattina alla sera. Ancora ieri avevo parlato con il comandante per incontrarci nei prossimi giorni con lui e con l'agente''.
Per Manzoni ''non può essere che per alcuni commenti imbecilli una persona possa essersi tolta la vita. Non ci si può suicidare per un parcheggio sbagliato. Ripeto noi non volevamo certo trasformare una persona in un mostro''.