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Virus, circolare alle scuole con misure ad hoc

Nel testo le "Indicazioni per la gestione degli studenti e dei docenti di ritorno o in partenza verso aree affette della Cina". Il racconto dell'italiano a Wuhan. In Cina 259 morti e oltre 11mila contagiati. Tutto quello che c'è da sapere

(Fotogramma)
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01 febbraio 2020 | 16.26
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"Al fine di uniformare la gestione nell’ambito degli istituti di istruzione di ogni ordine e grado", il ministero dell'Istruzione ha diramato agli Uffici Scolastici Regionali e alle scuole la circolare predisposta dal ministero della Salute con le 'Indicazioni per la gestione degli studenti e dei docenti di ritorno o in partenza verso aree affette della Cina'.

Per gli studenti che non siano rientrati dalla Cina e che non siano stati a contatto con malati, si legge nella circolare, "non sono previste misure specifiche se non quelle mirate a prevenire le comuni infezioni delle vie respiratorie". E cioè: lavarsi le mani; coprire le vie aeree quando si tossisce e starnutisce; in caso di utilizzo di fazzolettini di carta, una volta utilizzati, vanno gettati; porre particolare attenzione all’igiene delle superfici; evitare contatti stretti con persone con sintomi simil influenzali.

Per gli studenti che sono rientrati dalla Cina nelle ultime 2 settimane, la circolare, oltre alle misure precedenti, prescrive di monitorare la eventuale insorgenza di sintomi come tosse, febbre, difficoltà respiratorie, e, in caso di insorgenza di sintomi: chiamare il 1500 o i centri regionali di riferimento; proteggere le vie aeree con mascherina; evitare contatti stretti fino alla definizione della situazione sanitaria da parte del personale sanitario.

Per gli studenti ai quali è stato comunicato dall’autorità sanitaria, o che sono venuti in altro modo a conoscenza, di aver effettuato un viaggio insieme ad un paziente nCoV - con qualsiasi tipo di trasporto - e/o di aver coabitato con un paziente nCoV, entro un periodo di 14 giorni, la circolare prescrive: telefonare tempestivamente al 1500 o ai centri di riferimento delle regioni, per le misure di sorveglianza, ove non siano state già adottate dall’autorità sanitaria.

ATTENZIONE AI COMPORTAMENTI - Per gli studenti e i bambini che frequentano i servizi educativi per l’infanzia, le scuole primarie e secondarie, la circolare "suggerisce che gli adulti facenti parte del personale scolastico (docente e non) prestino particolare attenzione a favorire l’adozione di comportamenti atti a ridurre la possibilità di contaminazione con secrezioni delle vie aeree, anche attraverso oggetti (giocattoli, matite, etc.)".

"Per ridurre il rischio generale di infezioni respiratorie acute, gli studenti delle scuole secondarie e gli universitari che abbiano intenzione di viaggiare verso le aree colpite, alla luce della situazione epidemiologica globale relativa all’infezione da 2019-nCoV, si ribadisce che tali viaggi sono sconsigliati" si legge nella circolare. "Nel caso in cui i viaggi nelle aree colpite siano già iniziati - si legge ancora nella circolare - gli interessati devono attenersi alle seguenti indicazioni: evitare di visitare i mercati di prodotti alimentari freschi di origine animale e di animali vivi; evitare il contatto con persone che hanno sintomi respiratori; lavare frequentemente le mani; per qualsiasi necessità contattare l’Ambasciata o il Consolato; qualora una persona sviluppi sintomi respiratori (tosse, mal di gola, difficoltà respiratorie) mentre si trova nelle aree a rischio, dovrebbe rivolgersi immediatamente a un medico. Tali indicazioni sono da ritenersi valide anche per docenti, ricercatori e personale universitario. Le presenti indicazioni potranno essere modificate al variare della situazione epidemiologica".

LA LETTERA DEI PRESIDI - Il presidente dell’Anp, l'associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli, oggi aveva inviato una lettera alla ministra della Scuola chiedendo di "diramare al più presto delle indicazioni precise". "In queste ore - si legge nella lettera - stiamo ricevendo da dirigenti scolastici, docenti e genitori numerose richieste di istruzioni su come le scuole debbano comportarsi per fronteggiare al meglio il rischio di contagio da coronavirus. In particolare, ci sono alcuni casi di alunni/studenti che si sono recati in Cina di recente e questo sta alimentando l’insorgenza di timori diffusi. Le chiedo pertanto di diramare al più presto delle indicazioni precise affinché le scuole adottino comportamenti corretti e omogenei su tutto il territorio nazionale e, al contempo, rassicurino le famiglie e il personale tutto".

ATENEI - "No ai viaggi in Cina". E' questa la prima raccomandazione agli studenti universitari d'Italia che arriva dagli Atenei, che stanno prendendo provvedimenti in relazione all'emergenza coronavirus. Attualmente vi sono 312 universitari in Cina. A snocciolare i numeri Lucio d'Alessandro, presidente pro tempore della Crui (Conferenza dei Rettori italiani) che già qualche giorno fa, d'intesa con il ministero, ha fatto partire una circolare rivolta a tutti i rettori delle università per conoscere i numeri di studenti e docenti presenti nel Paese asiatico. "Prima ve ne erano 400, ma un'ottantina sono rientrati con voli indiretti", ha spiegato d'Alessandro all'Adnkronos. Il Politecnico di Milano è l'università che ha più studenti in Cina: circa 70. Dietro La Sapienza di Roma con 34.

"Il ministero dell'Università, che sta seguendo molto attivamente, ha organizzato un rientro che dovrebbe avvenire molto probabilmente già domani - ha proseguito - Altre informazioni sull'esatta ubicazione degli studenti in Cina stanno man mano giungendo in modo tale da organizzare altri rientri". "Complessivamente, devo dire che negli atenei il clima appare sereno - ha aggiunto d'Alessandro - A vantaggio degli studenti, alcuni rettori avevano diffuso nei giorni scorsi dei vademecum su come comportarsi", già prima della circolare da parte del ministero della Salute. Il presidente Crui esclude poi che vi siano notizie di casi di coronavirus nelle università.

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