Il sindaco Pino Galanti chiede "intervento straordinario": "inammissibile che città venga lasciata sola"
"Chiedo immediatamente un intervento straordinario dei governi nazionale e regionale perché non è ammissibile che vi sia un’Italia sott’acqua a cui si sta rivolgendo l’attenzione delle istituzioni - si vedano Venezia e Matera - e che solo Licata venga lasciata sola". A lanciare l'appello è il sindaco di Licata (Agrigento) Pino Galanti commentando i gravi danni provocati dal nubifragio di oggi.
"A Licata si ripete quanto accaduto lo stesso giorno di tre anni fa, il 19 novembre, seppur con conseguenze apparentemente meno gravi, nonostante la protezione civile regionale avesse diramato allerta soltanto gialla e tutte le pompe idrovore siano entrate in azione automaticamente, come accade ogni volta che l’acqua piovana supera un certo livello - afferma - E' al lavoro un’unità di crisi che vede collaborare insieme Comune, protezione civile, forze dell’ordine, volontari e la società che gestisce l’acquedotto che sta mettendo in atto un piano di sicurezza per ridurre i rischi alla circolazione e per evacuare gli edifici, ma questo a Licata non può bastare".
"Dopo il 2016 - continua il primo cittadino - l’allora governo regionale promise un piano per Licata da 30 milioni di euro per l’efficientamento delle infrastrutture cittadine, ma evidentemente non è bastato. Oggi, abbiamo un nuovo governo a cui questa città ha dato un grande contributo elettorale e ci aspettiamo che le promesse degli anni passati diventino realtà. Chiedo ufficialmente al presidente Musumeci e all’assessore Marco Falcone di ricevere al più presto una delegazione licatese per rimettersi congiuntamente all’opera per rendere operativi i progetti di protezione della costa e di realizzazione di misure infrastrutturali eccezionali, tra cui adeguate pompe di sollevamento, per il quartiere Playa Fondachello. Sono fiducioso che il governo voglia accogliere queste richieste e che presto il nostro appello avrà un seguito".